Turismo, meno 70% di presenze a Verona. Mariotti: ricalcoliamo le tasse comunali se vogliamo evitare il default

L’economia veronese è per larga parte sostenuta dal turismo, infatti la città scaligera è la quinta più visitata d’Italia, per la maggior parte da turisti stranieri. Successivamente alle misure cautelari messe in atto a seguito alla diffusione del Covid-19, tutto il settore dell’accoglienza turistica ne ha quindi inevitabilmente risentito, registrando il 70% di presenze turistiche in meno rispetto all’ anno passato, dato stimato da Federalberghi e Confcommercio.

In una nota, il candidato regionale per Fratelli d’Italia, Massimo Mariotti, commenta: “In questi giorni ho avuto modo di ascoltare le comprensibili preoccupazioni dell’Associazione Albergatori di Verona e provincia sull’andamento economico di quest’estate 2020. Il quadro, soprattutto per le città d’arte come la nostra, è sconfortante. Ricordiamoci che il circuito economico delle attività alberghiere è un’opportunità di guadagno per tutti, dal negozio più piccolo al ristorante più rinomato, ma che senza una struttura ospitante, va inevitabilmente a perdersi anche nel suo indotto”.

Mariotti prosegue: “Si potrebbe benissimo affermare quindi, che al momento è nel pieno interesse delle amministrazioni portare un aiuto pragmatico a tutte le strutture ospitanti. Aiuto che potrebbe ad esempio passare attraverso una rideterminazione delle tasse comunali come l’imposta comunale sulla pubblicità (ICP) o la tassa sui rifiuti (TARI). Per non parlare della tassa più onerosa, l’imposta municipale unica (IMU). Perché mai una struttura che è rimasta chiusa per decreto per tre mesi, e all’atto pratico per più di quattro, dovrebbe pagare una tassa sui rifiuti che non ha prodotto?”

“È noto come il Veneto sia una delle realtà economiche che maggiormente
contribuisce al gettito fiscale, in virtù della sua grande capacità economica derivante dall’intraprendenza dei suoi cittadini. Verona non fa eccezione. Trovo pertanto logico pensare, in un momento di crisi e di scarso lavoro, di sollevare per quanto possibile dagli oneri fiscali le attività strategiche del sistema-Verona, dai quali peraltro non si sono mai sottratte”.

“Sappiamo bene – conclude Mariotti – che l’epoca storica che stiamo attraversando è anomala, ma ritengo che la soluzione in questo caso sia un’ attenta valutazione dei rischi che corrono le nostre medie e piccole imprese. Pertanto Verona riparta da turismo e cultura, mentre confido che la solidarietà a livello amministrativo non verrà a mancare e che si apra presto un dialogo tra Amministrazione scaligera e il comparto turistico alberghiero. Una richiesta in tal senso era già stata presentata da quest’ultimo alle Istituzioni locali. I nostri imprenditori attendono ora una risposta. Che si spera essere celere”

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