Un errore contrapporre sanità pubblica e privata. Servono entrambe alla nostra salute

Il sindaco di Bussolengo Roberto Brizzi, motivando il rifiuto di partecipare ad una riunione della Conferenza dei sindaci del distretto 4 perché ospitata dall’Ospedale Pederzoli di Peschiera, che è privato, ha aperto una questione politica più grande di lui. Brizzi ha contrapposto la sanità pubblica con quella privata. Il retropensiero che emerge dalla sua dichiarazione s’avvita sulla vecchia questione della chiusura dell’ospedale di Bussolengo. Comprensibile la sua posizione in difesa dell’ospedale dismesso. Tuttavia la sanità è una tematica così importante che non può essere toccata con superficialità, specie in questo particolare momento che è al centro della vita degli italiani. E’ allora necessario precisare quali sono i termini dei rapporti pubblico/privato all’interno del Servizio Sanitario Nazionale, in modo che chi non sa sappia e che in futuro non vengano ripetute affermazioni imprecise, talvolta sulla scorta di pregiudizi ideologici, spesso senza le dovute conoscenze sul piano normativo. 

In Italia vige un sistema sanitario pubblico finanziato con la fiscalità ordinaria e grazie alla quale lo stato garantisce a tutti i suoi cittadini l’accesso gratuito alle cure. 
Cosa completamente diversa è invece l’organizzazione e la gestione del servizio sanitario che non prevede alcun MONOPOLIO, ma che si basa al contrario sul PLURALISMO dei soggetti erogatori ove pubblico e privato concorrono a realizzarlo.

Quanto al privato questo si incardina nel sistema pubblico con gli articoli 43 e 44 della legge 833/1978 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, in cui con l’articolo 43 si prevede che le istituzioni sanitarie (laiche o religiose che siano) qualora abbiano servizi corrispondenti a quelli previsti per gli ospedali pubblici e siano come tali previste dalla programmazione sanitaria regionale possano essere, con RUOLO COSTITUTIVO IL SERVIZIO, previsti quali “Presidi Ospedalieri dell’ULSS di appartenenza.
Mentre con l’articolo 44 sono invece previste tutte le altre strutture sanitarie che operano con RUOLO INTEGRATIVO, degli ospedali della rete.

Quindi in estrema sintesi:

  1. Il sistema sanitario nazionale è oggettivamente pubblico perché pubblica è la garanzia di accesso gratuita alle cure.
  2. La gestione del sistema è invece pluralista perché soggetti pubblici e privati concorrono alla sua realizzazione.

Con riferimento al nostro comprensorio gli ospedali di Peschiera e di Negrar operano da sempre “quali presidi ospedalieri dell’ULSS Scaligera 9” e quindi con ruolo COSTITUTIVO la rete ospedaliera e non quindi INTEGRATIVO come spesso viene affermato in talune interviste. 

Qual è la realtà del privato nella regione Veneto?

  1. IN TERMINI DI CONSISTENZA con un numero modesto, il 16,50% di posti letto totali, esso rappresenta circa la metà della media delle altre regioni italiane con regioni a noi contigue quali la Lombardia in cui il privato rappresenta 37,7% e l’Emilia-Romagna in cui il privato rappresenta il 25,5%.
  2. IN TERMINI DI COSTO per la comunità. Gli OSPEDALI PUBBLICI hanno una doppia linea di finanziamento:
    una in conto capitale per l’allestimento della struttura e delle attrezzature ed una in conto esercizio sostanzialmente ove la spesa è coperta a piedilista;
    nel caso del PRIVATO invece, per il contribuente in conto capitale costa zero perché le relative risorse costituiscono capitale di rischio per l’impresa che eroga le prestazioni.
    Mentre, in conto esercizio ove vengono pagate solo le prestazioni erogate con l’11% della spesa ospedaliera si ricovera il 19% di tutti i cittadini veneti.
  1. IN TERMINI DI QUALITA’ delle prestazioni erogate la cartina del tornasole è rappresentata dalla mobilità sanitaria ed in merito basti dire come nella nostra regione con il 16,50% dei posti letto il settore privato attrae oltre il 50% di tutti i cittadini provenienti da fuori regione che vengono a curarsi nel Veneto.

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