Un mese alla Brexit, un check-up per verificare quanto a rischio è la nostra attività

(s.t.) Con l’Europa che stenta ancora a uscire dalla drammatica pandemia di Covid-19, la politica è concentrata sull’emergenza sanitaria, il vaccino e i piani di recupero economici. Ma anche se apparentemente sullo sfondo la Brexit rimane una delle principali incertezze per le imprese e per i cittadini italiani che intrattengono relazioni con Londra. E se il Regno Unito ha formalmente lasciato l’Unione Europea, non è tuttora chiaro in che termini sarà definito il “divorzio”. Secondo i termini dell’accordo il periodo di transizione – da quando Londra ha lasciato formalmente la UE, il 31 gennaio scorso – che dovrebbe condurre alla firma di un’intesa sui rapporti futuri terminerà il 31 dicembre, e il governo britannico ha escluso di voler chiedere in extremis una proroga di due anni. Senza un accordo, il Regno Unito diventerà un “paese terzo” per la UE e questo creerà significative barriere non solo per gli scambi internazionali ma anche per molti altri aspetti della vita.

Un timore che assilla anche molte imprese e professionisti, che considerano fondamentale prepararsi al “dopo”, conoscere i rischi per mitigarli e intraprendere le azioni più utili per garantire la protezione del business ma anche dei beni privati. Non potendo prevedere la futura legislazione, la società veronese Belluzzo International Partners ha progettato un “Servizio Brexit” per attraversare in sicurezza questi incerti, ridurre il rischio della Brexit e anche valorizzare le nuove opportunità che si apriranno. Si tratta di un’analisi delle aree di business che potrebbero essere influenzate dalle complesse variabili del cambiamento.

Belluzzo International Partners è un studio di professionisti fondato a Legnago nel 1982 e attivo nel settore Tax & Legal, specializzato in Wealth & Family Business e in Operazioni straordinarie, con una forte vocazione internazionale, rapporti privilegiati con il Regno Unito e consolidate competenze in vari settori di riferimento. Con uffici a Verona, Milano, Londra, Singapore e Lugano, un team di oltre 70 professionisti e un network di contatti nei principali Paesi, assiste una clientela internazionale e italiana, con particolare attenzione ai temi di consulenza cross border. L’analisi dell’impatto della Brexit parte dalla valutazione delle attività che hanno maggiori probabilità di essere colpite dal “divorzio”.

Bisogna infatti considerare il grado di preparazione in settori come occupazione, efficienza della struttura, immigrazione, finanziamenti cross border, proprietà intellettuale, contratti commerciali, commercio transfrontaliero, trattamento di dati sensibili, contabilità & audit, fiscalità e assicurazioni. Dopo la valutazione un team che segue gli aspetti legale, fiscale, contabile e di revisione può indicare una strategia per gli adeguamenti sia contrattuali che strutturali e i piani di emergenza per rendere il business a prova di Brexit e al tempo stesso massimizzarne le opportunità.

Nel frattempo Luigi Belluzzo, partner fondatore di Belluzzo International Partners, è stato nominato vicepresidente di STEP Europe. Dopo quattro anni al vertice di Step Italy e non più rieleggibile, Belluzzo è stato eletto nell’organismo che guida l’area STEP che riunisce il continente europeo e Israele. Albo professionale no profit degli esperti del settore trust, patrimoni e successioni, STEP conta più di 20 mila soci in tutto il mondo e opera in più di cento giurisdizioni. Il team Belluzzo resta comunque presente nel board di STEP Italy con la partner Paola Bergamin, che è stata nominata nel ruolo di tesoriere per i prossimi tre anni.

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