Una consapevolezza nuova per combattere la violenza sulle donne

(D.M.) Ci sono due tipi di violenza che una donna può subire: la violenza fisica che è molto grave e una donna ne porta i segni tutta la vita, poi c’è la violenza psicologica che non lascia segni visibili ma è altrettanto distruttiva.
La violenza psicologica viene fatta ogni giorno, come una goccia continua, sulla compagna o sull’ex compagna. Si parte dallo screditare le capacità della donna, farla sentire inadeguata, incapace, portandola a dubitare di se stessa. E’ un logorio continuo che distrugge la personalità e le certezze della stessa.
Anche questa è violenza, non ferisce esternamente sul corpo, ed è quindi più difficile da dimostrare, ma ferisce profondamente la mente e i sentimenti.  Una donna si trova a dover difendersi da una violenza non dimostrabile oggettivamente e se tenta di denunciare incorre in ulteriori violenze da parte delle istituzioni soprattutto se ha figli.

Nella maggior parte dei casi una madre in difficoltà non viene tutelata, ma viene definita depressa o problematica, non tenendo conto dalle cause reali di tale situazione. Il primo provvedimento adottato in tali casi è l’allontanamento dei figli e la loro collocazione presso case famiglia o genitori affidatari a seconda dei casi. Queste ‘soluzioni’ invece di aiutare peggiorano la situazione psicologica della madre che di solito sopporta le violenze solo per tutelare i figli. Togliendole i figli non si fa che aggravare la situazione e creare realmente la depressione della madre.
Quello che raramente servizi sociali, psicologi di vario genere, non capiscono è che quando togli le radici ad un albero questo cade. Le madri sono la base della stabilità dei figli, quindi dovrebbero aiutare queste donne a trovare serenità, a superare quello che hanno subito, di certo non dovrebbero allontanare i figli .
Ora assistenti sociali, magari che non hanno figli, CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio), CTP (Consulente Tecnico di Parte), tutto questo bel gruppo di esperti della vita degli altri, dovrebbero mettersi una mano sulla coscienza prima di giudicare una mamma come alienante o depressa, perché magari ha subito violenze fisiche o psicologiche, vorrebbe tutelare i figli ed evitare loro le stesse sofferenze. Quindi se sia la madre che i figli dicono di aver subito violenze, forse sarebbero loro da aiutare.

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