Unicredit e Banco Popolare: trend in rialzo in Borsa

Fox Pitt Kelton positiva sulle Unicredit per le prospettive di rialzo e sulle Banco Popolare per l’esecuzione della fusione e la gestione del capitale. Il settore in generale, nel medio termine, vedra’ piu’ volumi mentre, nel lungo termine, caleranno i margini nel retail per la crescente competizione, bilanciato dalla penetrazione tra i clienti. Sul fronte del consolidamento[//], Fpk vede Mps in primo luogo orientata da un’aggregazione all’estero ma, per problemi di perdita del controllo da parte della Fondazione, potrebbe orientarsi verso una unione domestica. Per Capitalia, l’ad Matteo Arpe guarda ad una strategia stand alone ma potrebbe puntare ad un’acquisizione in una prospettiva difensiva. Per Carifirenze si attendono gli sviluppi dei rapporti tra i soci mentre per Bpm gli analisti vedono ostacoli interni per una fusione con possibili obiettivi Pop Vicenza, Pop Emilia o Pop Sondrio. Per Credem Fpk indica piu’ possibili compratori: Mps, Capitalia e Pop Emilia. In generale per il comparto, secondo gli analisti di Fpk, tra i fattori positivi nel medio termine c’e’ il fatto che i business plan sono realistici. Per le prime sei banche italiane la societa’ stima un aumento del 14% degli utili operativi nel 2007 e del 17% nel 2008. Il cost income e’ visto in calo dal 56% del 2006 al 49% nel 2008. Banco Popolare (Bpvn-Bpi) e’ destinata a fare meglio delle stime grazie a un cross selling piu’ efficace. La societa’ e’ invece neutrale su Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mps “che ovrebbero essere in grado raggiungere i target” mentre c’e’ cautela su Capitalia che ha fissato nuovi obbiettivi ambiziosi nel settembre 2006. Fpk vede le banche attive nel capital management con l’impegno del cash flow in piccole acquisizioni in contante. La crescita dei ricavi e’ legata alla crescita dei mutui e nel consumer finance. Tra i fattori neutrali di lungo termine, c’e’ l’attuale ampiezza dei margini sui prodotti retail, piu’ elevata rispetto alla concorrenza europea mentre i ricavi sono piu’ bassi rispetto al resto del mercato. “Questa situazione cambiera’”, dicono gli analisti per la piu’ forte competizione domestica, l’entrata di concorrenti internazionali come Abn Amro e Bnp Paribas. Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail