Vaccini in ordine di età ma non di responsabilità, l’ultima follia di un Paese ridicolo

La foto arriva dalla pagina Facebook di Ciro Maschio, presidente del Consiglio comunale: lui, il sindaco Federico Sboarina e il vicesindaco Luca Zanotto mostrano le rispettive prenotazioni per la vaccinazione Covid della classe d’età 50-59. Nei prossimi giorni, i tre si presenteranno al centro vaccinale indicato, si metteranno in fila assieme agli altri cittadini e daranno un ulteriore contributo a sconfiggere la pandemia. Li vedremo molto probabilmente anche a favore di telecamere esattamente come fatto da altri politici: dal Presidente Mattarella a Mario Draghi come esempio per i propri concittadini…Tutti in fila, tutti rigorosamente in mezzo al popolo, tutti politicamente perfetti…così perfetti da rappresentare un rischio.

Allora, in questi tempi demagogici, dal populismo imperante, è obbligatorio per un politico farsi vedere “uguale al popolo” anche facendo sonore cretinate. Tipo, far finta di ostinarsi di andare al lavoro in autobus quando si diventa presidente della Camera disinteressandosi della sicurezza (non tanto della propria, della propria pellaccia ciascuno fa quello che vuole) quanto del personale di scorta e dei privati cittadini in caso di attentato; oppure, aspettare il proprio turno di vaccinazione che è basato sull’età e non sulle responsabilità. Perchè se è vero che siamo uguali davanti alla legge, non abbiamo tutti le stesse responsabilità. Il Presidente della Repubblica, ad esempio, è la massima autorità militare del Paese: che succede se veniamo attaccati da terroristi e lui è a letto con la febbre a 40? o, peggio, intubato al Gemelli? Il sindaco è la massima autorità sanitaria della sua città: dal febbraio 2020 è in mezzo alla sua gente risolvendo problemi anche in situazioni sanitarie a rischio. Perchè diamine non è stato vaccinato subito? cosa succede se sta male quando c’è più bisogno di lui? Ci sarà una catena di comando pronta a subentrare, per carità (almeno lo speriamo), però resta il fatto che il personale politico e amministrativo da cui dipende la sicurezza collettiva non può essere a rischio. Va protetto perchè dalla sua buona salute dipende la capacità di risposta della macchina pubblica che è fatta di persone che debbono essere guidate. Non a caso, i militari non salutano i propri superiori in maniera formale in prima linea, proprio per non esporre ad un rischio inutile la figura che poi li dovrà guidare in battaglia.

Quindi, stiamo sopportando – in omaggio all’uno vale uno, alla follia pentastellata, al populismo un tanto al chilo del mainstream che ha alimentato e sponsorizzato l’espansione dei grillini – un rischio potenzialmente enorme per la collettività. Perchè se fa indubbiamente piacere sapere che Maschio, Sboarina e Zanotto non hanno approfittato del ruolo e preso scorciatoie, fa anche tanta paura sapere che non si è pensato a mettere in sicurezza il vertice decisionale del nostro Paese…vabbè che c’è lo “stellone”, ma non è detto che il virus lo rispetti…

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