Valdegamberi. Le aziende venete in difficoltà per i costi dell’energia. Ma la colpa è della speculazione. Ancora più grave se viene fatta da aziende statali come l’Eni

Il consigliere regionale veronese della Lista Zaia Stefano Valdegamberi denuncia la situazione di grave difficoltà in cui versano tante aziende venete costrette a chiudere per per gli eccessivi costi energetici. Il paradossò, fa osservare, è che nello stesso tempo l’Eni moltiplica per 7 i propri utili sull’energia. Se non è speculazione questa…E chiede alle forze politiche come si pongono sul tema sanzioni e speculazioni energetiche.

“Negli ultimi mesi – osserva Valdegamberi- l’inflazione, provocata soprattutto dai costi energetici, è cresciuta in modo esponenziale diventando una delle principali preoccupazioni. I principali responsabili sono i governi europei che hanno applicato una politica di sanzioni che si stanno dimostrando dei veri e propri boomerang, come già avevo previsto lo scorso febbraio”.

Ma non solo le sanzioni all’origine degli aumenti dei costi dell’energia. C’è anche la speculazione. E il fatto molto grave è che a metterla in atto sono anche “aziende statali come l’Eni che nel primo semestre 2022 porta il suo utile netto a 7.398 miliardi, dagli 1.103 miliardi dello stesso periodo del 2021.  Ciò vuol dire – osserva Valdegamberi- che vi è stata una manovra speculativa senza precedenti sui prezzi dell’energia, fatta ricadere sulle famiglie e soprattutto sul sistema produttivo italiano che rischia per questo un rallentamento. Ho notizie di molte attività produttive nel Veneto, che senza una svolta, dovranno fermarsi”.  

E qui la domanda, se vogliamo anche provocatoria, che il consigliere regionale lancia ai partiti:

“le forze politiche in competizione elettorale dicano chiaramente cosa vogliono fare. Intendono portare avanti le misure tampone dei bonus, aumentando l’indebitamento dello Stato, proseguendo con la politica delle sanzioni boomerang? Cosa intendono fare per colpire le speculazioni delle aziende di Stato che mettono in difficoltà il sistema produttivo italiano?”

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