Veneto, la capacità di “tamponare” conferma che è l’ora dell’autonomia

(di Marco Danieli) Quando ci vengono a dire che le Regioni vanno abolite, che non servono, che l’autonomia non va concessa a chi la vuole dovrebbero dare uno sguardo alla situazione dei tamponi. Si tratta di numeri, non di chiacchiere. E, col Covid, i numeri assoluti dicono tanto se si vuole creare sensazionalismo, poco se si vuole comprendere bene il fenomeno. Per valutare l’efficienza della risposta, infatti, basta fare dei raffronti. Vediamo qualche cifra.
La Lombardia, che ha 10 milioni di abitanti, ha fatto finora la bellezza di 3 milioni e 256 mila tamponi dai quali sono risultate positive 132 mila persone. Ovvero, il 32,5% dei lombardi è stato esaminato e soltanto il 4,05% è positivo, pari allo 1,32% della popolazione totale.
Il Veneto, che ha 5 milioni di abitanti, ha fatto 2 milioni e 448 mila tamponi dai quali sono risultate positive 79 mila persone. Ovvero, il 48,96% della popolazione è stata controllata, e il 3,22% è risultata positiva, pari all’1,58% della popolazione totale.
La Campania, che ha 5 milioni e 800 mila abitanti, ha fatto 1 milione e 123 mila tamponi, il 19,36% della popolazione, dai quali sono risultate positive 69 mila persone.
Il Lazio, che ha 5 milioni e 800 mila abitanti, ha fatto 1 milione e 646 mila tamponi, il 28,3%, dai quali sono risultate positive 51 mila persone.
L’Emilia-Romagna, che ha 4,5 milioni di abitanti, ha fatto 1 milione e 728 mila tamponi, il 38,4%, dai quali sono risultate positive 37 mila persone.
La Sicilia, che ha 5 milioni di abitanti, ha fatto 753 mila tamponi dai quali sono risultate positive 20 mila persone.
La Puglia, che ha 4 milioni di abitanti, ha fatto 608 mila tamponi dai quali sono risultate positive 17 mila persone.
La Calabria, che ha poco meno di 2 milioni di abitanti, ha fatto 308 mila tamponi dai quali sono risultate positive 5 mila persone.
Da questi dati il Veneto risulta la regione più efficiente – il 49% della popolazione è stata “tamponata”, la percentuale più alta fra le maggiori regioni – quindi, in proporzione ai tamponi fatti. Quando vengono comunicati i Covid-positivi vengono date cifre riguardanti i dati assoluti, che però sono fuorvianti. Esempio: i 79 mila positivi del Veneto che ha 5 milioni di abitanti e 2 milioni e mezzo di tamponi fatti in proporzione sono di gran lunga inferiori a quelli della Campania che ha quasi 6 milioni di abitanti, che ha fatto meno della metà dei tamponi ed ha 69 mila positivi. E così via.
Per dare un quadro reale della situazione sarebbe più serio che venissero dati non numeri assoluti ma anche le percentuali di positivi in base agli abitanti ed ai tamponi fatti. Non si misurerebbe solo l’entità della pandemia ma anche l’efficienza delle regioni.

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