Veneto: vendite al dettaglio +3,5%

Nel terzo trimestre 2015, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura condotta su un campione di 1.245 imprese con almeno 3 addetti, le vendite al dettaglio hanno registrato un aumento del +3,5% rispetto al corrispondente periodo del 2014. Rispetto al trimestre precedente l’indice destagionalizzato ha registrato invece una diminuzione del -1,2%. La rilevazione trimestrale, realizzata da Unioncamere del Veneto in collaborazione con Confcommercio Veneto nell’ambito dell’Osservatorio congiunturale sul commercio al dettaglio in Veneto, evidenzia come il fatturato delle imprese del commercio mantenga la tendenza positiva che ha caratterizzato il primo semestre dell’anno dopo una performance media negativa degli ultimi anni (-1% nel 2014 e -2,2% nel 2013). [//]«Prosegue il trend positivo per il commercio al dettaglio e anche i dati sull’occupazione sono incoraggianti – commenta Giuseppe Fedalto, neo presidente di Unioncamere Veneto –. Tuttavia è una dinamica che sta interessando solo le grandi e medie superfici di vendita, in recupero sia sul piano dei ricavi che dei posti di lavoro. Quello che più conta però sono i segnali postivi sulle attese degli imprenditori per i consumi di fine anno, a dimostrazione che la fiducia sta crescendo, e con essa i risultati che dovrebbero consentire di chiudere finalmente l’anno con un bilancio con il segno più dopo un biennio negativo».
«Nel trimestre in esame emerge un sentiment di speranza e, insieme, di prudenza – dichiara il presidente di Confcommercio Veneto Massimo Zanon -. Non ci si aspettano miracoli, ma si confida in una ripresa verso la quale i consumatori e le imprese non avvertono ancora quella timida ripartenza di cui tanto si parla. Si comincino a mettere più soldi in tasca ai redditi fissi, si dia maggiore attenzione alle imprese che creano lavoro, si taglino gli sprechi e si creino le condizioni per consentire alle imprese di sviluppare fatturati, perché il 2016 possa diventare per tutti l’occasione di toccare con mano i miglioramenti».
La dinamica positiva delle vendite è ascrivibile a tutte le categorie del commercio, in particolare ai supermercati, iper e grandi magazzini (+5,3%), più contenute le variazioni per il commercio al dettaglio alimentare (+2%) e non alimentare (+1%). Sotto il profilo dimensionale, le vendite hanno mostrato performance migliori negli esercizi medie e grandi superfici (+4,9%), per quelli di piccola dimensione invece una lieve variazione negativa (-0,5%).
I prezzi di vendita hanno segnato una lieve variazione positiva (+0,3%), in linea con il trimestre precedente. Per quanto riguarda i gruppi merceologici, la performance positiva è ascrivile alla dinamica dei prezzi del commercio alimentare (+0,8%) e nei supermercati, iper e grandi magazzini (+0,5%), mentre il commercio non alimentare ha mostrato una situazione di stabilità (+0,1%). A livello dimensionale non si registrano particolari differenze tra esercizi di piccola dimensione (+0,3%) e grande superficie (+0,4%). Gli ordinativi hanno mantenuto una dinamica positiva (+0,4%) interessando soprattutto supermercati, iper e grandi magazzini (+1,6%) e il commercio alimentare (+1%). Al contrario il commercio al dettaglio non alimentare ha accusato una flessione del -1,3%. Bene le aree commerciali di media e grande dimensione (+1,1%) che hanno bilanciato la contrazione elevata negli esercizi di piccola superficie (-1,7%). L’occupazione ha registrato un aumento del +1,4% su base annua, in leggera diminuzione rispetto al trimestre precedente (+2,6%). L’aumento si è registrato principalmente nei supermercati, iper e grandi magazzini (+2,3%), meno marcato invece nel commercio specializzato non alimentare (+0,4%), mentre nel comparto alimentare si è registrata una dinamica negativa (-0,6%). Le aree di media e grande dimensione hanno registrato un aumento del +2,2% a fronte della dinamica delle strutture di piccola dimensione che hanno segnato una variazione negativa del -0,2%.

Previsioni

Migliora il clima di fiducia degli imprenditori per i prossimi tre mesi. Il saldo tra chi prevede un aumento e chi una diminuzione del volume d’affari torna positivo con 6 punti percentuali (-3,5 p.p. nel trimestre precedente) mentre per gli ordini è di -6,3 p.p. (-9,7 p.p. precedente). Peggiora leggermente il saldo dell’occupazione che si attesta a -5,5 p.p. contro il -3,5 p.p. precedente, mentre sul versante dei prezzi di vendita migliorano i giudizi positivi con un saldo del +3,4 p.p. Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail