Verso la terza dose in Italia e in Europa

“I contagi sono molto più in salita in altri paesi europei. Finora in Italia i contagi sono maggiori rispetto a pochi giorni fa, bisogna capire se sono maggiori perché il numero di tamponi è aumentato o se è il prodotto di una diffusione. Noi abbiamo vaccinato di più rispetto ad altri paese europei e rispetto all’Inghilterra abbiamo mantenuto cautele come la mascherina e il distanziamento. I cittadini hanno fatto del loro meglio, con grande senso di responsabilità”.  Questo dice il presidente del Consiglio Draghi facendo punto sulla pandemia in Italia nella conferenza stampa dopo il Consiglio europeo. Quindi “la terza dose sarò necessaria. Da quel che si capisce e da quel che il ministro Speranza ha detto, sarà necessaria per certe categorie specialmente: come al solito si procederà in ordine di importanza, di fragilità, di vulnerabilità, di età, per differenti categorie”.

Se questa è la linea del governo italiano, quella di quello britannico non è diversa, anche se diversa è la situazione della pandemia che nel Regno Unito è decisamente più grave. Anche il primo ministro di Sua Maestà Boris Johnson in un video su Twitter ha affermato la necessità della terza dose anche se “quasi ogni adulto di questo paese ha già fatto la doppia dose”.  Ma col passare dei mesi l’efficacia del vaccino cala e “la pandemia non è finita e il pericolo non se n’è andato”. Nel Regno Unito, a differenza dell’Italia, è stato usato il vaccino AstraZeneka e e sono state abbandonate alcune restrizioni come l’uso della mascherina. Perciò il contagio corre più veloce.

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