Vicenda Unicredit. Il Pd Veneto: «Con quante lingue parla la Lega?»

Dichiarazione di Roberto Fasoli, Consigliere Regionale del Partito Democratico Veneto. Sulla vicenda Unicredit balza agli occhi la diversità di opinioni tra il sindaco di Verona Flavio Tosi e il Segretario della Lega Umberto Bossi. Il primo rivendica con orgoglio il suo ruolo, non si sa quanto vero o millantato, nell’aver contribuito alle dimissioni di Profumo, il secondo, [//]sulla scia di Tremonti, si dice preoccupato per le dimissioni dell’amministratore delegato e timoroso della possibile egemonia tedesca su una delle più importanti banche d’Europa, fino ad oggi in mano ad una guida italiana. In realtà le dimissioni di Profumo trovano spiegazione nei molteplici motivi di malcontento derivati da una serie di scelte non condivise con l’insieme della direzione della banca. Gioire dell’abbandono del manager italiano che lascia temporaneamente la banca senza una guida è segno di incoscienza. Ammesso che le dimissioni fossero inevitabili era necessario arrivarvi con una soluzione pilotata. Così la banca rischia pericolosi contraccolpi in borsa e non è affatto certo che dopo Profumo le preoccupazioni molto serie per il futuro strategico della banca e per i destini del personale siano migliori. Tosi ha cavalcato demagogicamente le preoccupazioni del personale lasciando intendere che serviva un controllo locale su una grande banca internazionale: In realtà era preoccupato solo di piazzare uomini a lui fedeli nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione. La superficialità tutta provinciale con cui ha commentato le dimissioni di Profumo mostra quale fosse il suo vero interesse. Ora ci dovrà spiegare, e soprattutto lo dovrà fare alle migliaia di lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro, come sarà possibile arrivare a soluzioni positive con una banca temporaneamente priva di guida e in mano ad una Presidente tedesco del quale oggi, il suo capo Bossi, teme l’iniziativa. Un gran pasticcio che mette a rischio il futuro di un grande istituto bancario e con esso migliaia di posti di lavoro. In ogni caso in questa vicenda è venuto alla luce un aspetto inedito della personalità del sindaco di Verona. Chi lo descriveva come una persona chiusa negli orizzonti locali, piegata sul piccolo particolare dovrà ricredersi, E’ uomo di larghe vedute, esperto di finanza internazionale, capace di decidere le sorti di istituti di credito di livello europeo. Tremonti e Bossi sono avvisati. Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail