Vita da collezione

Vicino a Tourtour nel Sud della Francia. Qui Anne Gruner Schlumberger (1905 – 1993) ha voluto creare uno spazio dedicato all’arte, all’architettura, alla cultura del paesaggio, all’educazione e al sostegno alla creatività umana sotto ogni forma essa si configuri. Dal sogno di questa donna imprenditrice[//], famosa per intelligenza e caparbietà, e dalla complicità che la legava all’architetto Pierre Barbe (1900-2004) e al paesaggista Henri Fisch, autore, insieme a José Luis Sert dei giardini delle Fondazione Maeght, il dolce paesaggio provenzale di questo “dominio” ereditato da una zia, si è andato riplasmando in uno spazio che induce al raccoglimento dello spirito. “Come una scultrice davanti all’argilla – ricorda Anne Gruner Schlumberger – sentivo volumi e forme, ne prendevo un immenso piacere, un legame intenso mi univa alla diversità delle vedute e dei lineamenti della terra». Le sono stati necessari più di 20 anni ed investimenti davvero importanti per trasformare questo assolato angolo di Provenza in un luogo unico dove creatori e ricercatori si ritrovano, così come avveniva alla corti dei Mecenati delle generazioni passate. In questi decenni, personalità politiche di diversi Paesi, illustri artisti, musicisti, pittori, scultori, scrittori hanno soggiornato a Les Treilles per periodi di riflessione o lavoro o per confrontarsi in settimane di studio, un “pensatoio” ai massimi livelli, insomma. Anche oggi, grazie all’attività della Associazione Amici di Les Treilles, ricercatori di diverse discipline, dalle scienze mediche e fisiche a quelle artistiche, si incontrano a Les Treilles confrontandosi interdisciplinarmente o partecipando a seminari o laboratori di alta ricerca. Anne Gruner Shlumberger aveva un gusto particolare per la musica e le arti visive. Frequentando gli artisti del suo tempo, ha ovviamente collezionato dipinti, sculture e oggetti d’arte, andando così a costituire una collezione di prim’ordine. I più grandi nomi, da Picasso a Max Ernst, con cui aveva uno stretto legame d’amicizia, a Brauner, Matta e i più giovani come Takis e tanti altri, sono presenti nella sua collezione. I quadri e le opere sono stati scelti da Lei, con un gusto e uno sguardo particolare, legato al suo amore per la terra e alle sue preferenze per un certo primitivismo. La passione per l’arte africana, che avvicinava alle produzioni di Brauner, Arp o Laurens, influenza la sua collezione dalla quale non sono esclusi anche alcuni reperti archeologici. La vastità di interessi l’ha condotta alla creazione di una collezione eclettica, ricca di riferimenti anche a culture lontane, ma altrettanto ricca di nomi prestigiosi di artisti che, almeno per una parte della loro vita, si trovarono a condividere le passioni e il sogno di questa grande donna. La Galleria del Credito Valtellinese, presenta questa mostra, nell’ambito di una collaborazione che la lega alla Fondazione Des Treilles, un legame che risale a Alexandre Iolas, consigliere di Anne Gruner Shlumberger per la creazione della sua collezione. Da questa amicizia sono nati anche gli importanti prestiti che la Fondazione Des Treilles ha assicurato al Credito Valtellinese in occasione delle mostre milanesi dedicate a Victor Brauner, nel 1995, e a « Max Ernst nelle collezioni francesi e italiane », nel 1996, prestiti che hanno consentito al pubblico italiano di scoprire alcuni dei tesori dell’importante collezione provenzale. Ora, dopo quelle piccole anticipazioni, una grande mostra svela l’intera Collezione, fatte salve le grandi installazioni che Anne Gruner Shlumberger commissionò per il parco della sua Fondazioni e che risultano inamovibili. La mostra è patrocinata dalla Presidente della Fondazione, Maryvonne de Saint-Pulgent, ed è curata da Daniel Giraudy e, per l’Italia, da Dominique Stella. Il catalogo, a cura della Fondazione Gruppo Credito Valtellinese , presenta le opere in mostra, ricordandone la storia strettamente collegata al realizzarsi del grande “sogno impossibile” di Anne Gruner Shlumberger. Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail