Zaia. I Veneti emigrati all’estero non sono andati a riempire le carceri! 

(p.d.) In occasione della “Giornata dei Veneti nel Mondo” che quest’anno s’è tenuta sulla Piana del Cansiglio, in provincia di Belluno, una delle più grandi foreste che ci sono in Italia, il presidente della Regione Luca Zaia ha osservato che “l’emigrazione veneta ha portato i migliori valori della nostra terra: onestà, laboriosità, spirito di sacrificio, inventiva, diventando anno dopo anno, decennio dopo decennio, un punto di riferimento per i contesti sociali nei quali ogni veneto emigrato si è inserito con rispetto e senso civico. Nessuno di loro è andato a delinquere e a riempire le carceri”.
“Oggi – ha aggiunto Zaia, secondo quanto riporta una nota della Regione – è il giorno della festa, dell’orgoglio, della gratitudine, nel quale riabbracciamo gli emigrati veneti di oramai svariate generazioni e rinnoviamo loro il grazie di tutto il Veneto per essere stati ed essere tutt’oggi uno dei migliori nostri biglietti da visita. Oggi è anche un momento di riflessione perché siamo di fronte ad una nuova emigrazione di giovani che scelgono di andare all’estero per fare esperienze di alto livello professionale. C’è chi parte per scelta e chi per necessità: a questi ultimi dobbiamo riservare le attenzioni necessarie”.

Le dichiarazioni di Zaia non mancheranno di sollevare polemiche. Sono una presa di posizione forte che sottolinea che non tutte le migrazioni sono uguali: c’è immigrato e immigrato. E il suo comportamento  dipende “dai valori” della terra di provenienza e di conseguenza se i Veneti non sono andati a riempire le carceri dei paesi ospitanti ciò è dipeso dalla loro educazione e dalla loro cultura. Cosa che evidentemente non è propria di quegli immigrati che oggi riempiono le carceri italiane. Ma a queste considerazioni che, anche se ovvie, in un contesto dominato dal ‘politicamente corretto’, possiamo definire coraggiose, Zaia ha aggiunto una denuncia sociale importante: accanto a quei giovani veneti che vanno volontariamente all’estero per fare delle esperienze professionali ci sono quelli che lo fanno per necessità. Ed è a questi che la politica deve riservare attenzione e risolvere i loro problemi. Bravo Zaia

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