17mila nuovi pazienti stomizzati ogni anno. Pachera: così riprendono le redini della propria vita

Nel nostro Paese, le persone portatrici di stomia sono oltre 70.000 e più di 33.000 si trovano nel nord Italia. Cifre che, per di più, gli esperti considerano sottostimate, valutando un’incidenza di circa 17.000 nuovi pazienti ogni anno

Ma che cos’è una stomia? La stomia (dal greco “bocca”) è un’apertura creata chirurgicamente sull’addome per consentire la fuoriuscita degli effluenti (urina e feci). Si presenta come una piccola porzione di mucosa intestinale, priva di muscoli e terminazioni nervose, che perciò non può essere controllata volontariamente.  Le stomie sono molteplici – intestinali, colostomia e ileostomia, urinarie – e le motivazioni che ne rendono necessario il confezionamento sono le più disparte, dai bambini molto piccoli che nascono con malformazioni intestinali, agli adulti che affrontano una neoplasia del colon-retto o della vescica o una malattia infiammatoria intestinale, come la rettocolite ulcerosa o il morbo di chron. Ma altre cause che possono comportare il confezionamento di una stomia sono i traumi addominali, le occlusioni intestinali la perforazione di diverticoli infiammati, l’infarto intestinale, l’incontinenza fecale grave.

In tutti i casi il paziente stomizzato si ritrova, da un momento all’altro, a dover rielaborare il proprio schema corporeo, a perdere sicurezza e autonomia, ad avere bisogno di un supporto a 360°. Ne abbiamo parlato con Elena Pachera, responsabile dell’Ambulatorio di Stomaterapia del Cems.

Qual è il professionista che si prende cura del paziente stomizzato con problematiche di incontinenza o con disfunzioni del pavimento pelvico?

È lo stomaterapista, un infermiere professionista che, conseguita la laurea triennale, ha proseguito il percorso di studi specializzandosi con un master dedicato alla cura del paziente stomizzato. L’infermiere stomaterapista conosce e tratta le problematiche associate al confezionamento della stomiaAttua interventi di prevenzione, cura, educazione e riabilitazione. Il ruolo dell’infermiere stomaterapista è fondamentale per guidare il paziente a gestire autonomamente la stomia e a riprendere, così, le redini della propria vita. E in questo, la capacità di instaurare un rapporto di fiducia ed empatia con il paziente è indispensabile.

Di che cosa ha bisogno maggiormente il paziente stomizzato?

Senz’altro di ricevere un’assistenza olistica, di trovare un punto di riferimento discreto e disponibile a costruire una relazione di prossimità, di cura e di fiducia. Il ritorno a casa è un momento particolarmente delicato per il paziente: la dimissione ospedaliera avviene sempre più velocemente e questo, purtroppo, non da’ il tempo per educare alla gestione e accettazione della nuova condizione che stravolge la quotidianità e limita l’autonomia. Questo lascia il paziente – ma anche familiari e caregiver – disorientato e spaventato. Come cambierà la mia vita? Potrò ancora lavorare e uscire con gli amici? Potrò praticare sport? E se il sacchetto si staccasse? Un servizio di supporto extra-ospedaliero, soprattutto nei primi e più complessi mesi, diventa indispensabile. E l‘infermiere stomaterapista è il professionista che offre tutte le informazioni necessarie e spiega come prendere confidenza e gestire la stomia e i presidi senza eccessivi timori. Il ruolo dello stomaterapista è cruciale nell’accompagnare il paziente stomizzato ad accettare la nuova condizione e a comprendere che può tornare a condurre una vita attiva, funzionale e sociale, recuperando uno stato di autonomia il più prossimo possibile alla condizione pre-operatoria.

Come si accede all’ambulatorio di stomaterapia del Cems?

L’ambulatorio di stomaterapia del Cems offre servizio tutti i giorni, con orari veramente elastici, dall’apertura alla chiusura del centro medico specialistico, in modo da rispondere in tempo praticamente reale al paziente stomizzato. Siamo, inoltre, sempre facilmente raggiungibili telefonicamentecon un numero di cellulare dedicato, per fugare ogni dubbio, in qualsiasi momento. Il primo passo è chiamare il centralino del Centro Medico Specialistica allo 045 9230404 dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 20.00 e il sabato dalle 7.30 alle 13.00.

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