Una serata storica che apre nuovi orizzonti per Villafranca. Con l’inaugurazione della sala polivalente intitolata ad Alida Ferrarini e la riapertura della restaurata Casa del Trattato con il nuovo museo del Risorgimento (benedetti da monsignor Fasani), si è chiuso il cerchio del polo culturale che comprende anche la vicina Biblioteca. Storica perché l’iter della sala è partito nel 2006, quello della Casa del Trattato addirittura nel 1997 con l’acquisto da parte del Comune dello storico palazzo dalla famiglia Bottagisio. E visto che la sala Ferrarini sorge dove c’era il cinema Metropoli, non è nemmeno un caso che l’inaugurazione sia avvenuta esattamente 50 anni dopo l’apertura della sala cinematografica più grande della provincia, uno dei gioielli del compianto Giorgio Vezza che per idee e capacità di realizzarle resterà per sempre il numero uno dell’intrattenimento a Villafranca. «Non lo consideriamo un punto di arrivo ma una base di partenza per un futuro dove Villafranca potrà recitare un ruolo da protagonista nel campo cultuale avendo ora tutti gli strumenti necessari» ha dichiarato il sindaco Mario Faccioli. Per farlo è stato ingaggiato come direttore Stefano Benetti, che ricopre questo ruolo ai Musei Civici di Mantova. Ma ieri sera è stata soprattutto la consacrazione delle potenzialità locali. Dal balletto del Cea alla solita debordante comicità di Gian Melchiori, rappresentante della compagnia Aurora che tornerà finalmente a casa; dallo storico Nazario Barone, premiato per essersi occupato dell’allestimento del Museo del Risorgimento, al fotografo Renato Begnoni, la cui personale antologica sarà in esposizione alla Casa del Trattato fino a febbraio. Ma il protagonista assoluto è stato Luca Giacomelli Ferrarini. Dopo aver scoperto nel foyer del teatro la vetrata del maestro d’arte Albano Poli dedicata alla madre, il grande soprano villafranchese Alida, Luca è salito sul palco ed ha conquistato tutti cantando Getsemani dall’opera Jesus Christ Superstar. Cantante e attore di musical oramai di fama internazionale, Luca ha ricordato come Villafranca fosse considerata «la sua casa sicura» dalla mamma nonostante avesse calcato i palcoscenici di tutto il mondo. «Ora ho capito perché e Villafranca sarà sempre anche la mia casa – ha commentato -. Questa sala è uno spazio bellissimo e utile per molte iniziative ed è un onore per me vederla dedicata a lei». Gli oltre 400 invitati hanno poi potuto ammirare la restaurata Casa del Trattato, veramente irriconosciìbile per chi l’aveva frequentata anni fa. Sotto gli intonaci sono emersi affreschi molto belli ed ora nel Museo del Risorgimento è stata data la giusta collocazione alla collezione di armi, stampe e documenti dell’epoca. Sarà la Cooperativa Cultura e Valori a gestire l’apertura con proprio personale nei fine settimana, comprese le festività, con orario 10 -12 e 14 – 18. Visite guidate e aperture straordinarie avverranno in funzione di richieste specifiche. La mostra di Renato Begnoni sarà aperta venerdì – sabato – domenica 10,00-12,30 / 15,00-19,30

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