Via libera della giunta a un Avviso Pubblico per la realizzazione di un centro di aggregazione per la comunità nelle frazioni di Dossobuono e di Alpo, con strutture pubbliche e private, prevedendo anche l’ipotesi di cedere ai privati parte delle aree pubbliche per garantire la sostenibilità finanziaria dell’intervento. Questi gli obiettivi pubblici indicati dall’Amministrazione da considerare nelle proposte. A Dossobuono: la sostituzione dell’esistente delegazione comunale (circa 700 mq) con la realizzazione di almeno nuovi 1.000 mq di servizi pubblici (Anagrafe, Vigili, Biblioteca, Sala civica di circa 300 mq) e spazi pubblici (Parcheggi, piazza, aree verdi attrezzate); ad Alpo: realizzazione di almeno nuovi 500 mq di servizi pubblici (Farmacia di circa 150 mq, studi medici di circa 100 mq, sala civica di circa 200 mq e spazi per associazioni di circa 50 mq); e spazi pubblici (Parcheggi, piazza, aree verdi attrezzate).
«Non c’è niente di deciso – spiga il sindaco Roberto dall’Oca – ma è solo un avviso finalizzato, esclusivamente, ad acquisire delle informazioni utili alla pianificazione e alla preparazione di eventuali procedure di appalto aventi ad oggetto i centri di aggregazione di Dossobuono e Alpo, compreso il recupero degli immobili di proprietà pubblica, anche con l’adeguamento della strumentazione urbanistica comunale. Chiunque può presentare proposte, idee e suggerimenti. Noi faremo sintesi. Non daranno punteggi ma le proposte serviranno ad orientare la direzione dell’Amministrazione. Una volta avute le proposte andremo a discuterle nelle frazioni».
Una risposta alle perplessità che il consigliere Lino Massagrande (Noi per Voi) aveva sollevato nei giorni scorsi: «Troppo poco. Come minimo Dossobuono vale 1700 mq. Oppure 1000 più un conguaglio in denaro. Meglio cedere la delegazione. E ad Alpo il Comune chiede 500 mq. ma si rovina un’area pubblica. S’interessano più di queste cose piuttosto che della viabilità o altri problemi».
La manifestazione di interesse non vincola l’Amministrazione comunale in alcun modo: «Ci riserviamo di dar corso all’avvio di una procedura ad evidenza pubblica – conclude il sindaco – Il mio pensiero è che gli accordi pubblici privati fatti con un senso di peso corretto tra i due interventi possono permettere la realizzazione di interventi che altrimenti il Comune da solo non potrebbe portare avanti. Le frazioni aspettano la piazza da 40 anni»..