Oggi l’eurodeputato veronese Paolo Borchia insieme al sottosegretario alla Giustizia con delega al trattamento dei detenuti senatore Andrea Ostellari ha fatto un’ispezione al Carcere di Montorio che, come altre case circondariali, è sovraffollato

Borchia ha osservato che «l’obiettivo delle strutture detentive non può e non deve essere solo punitivo ma anche correttivo, mirando al pieno reinserimento dei detenuti nella società. Un obiettivo che, però, non può di certo essere perseguito in strutture sovraffollate e sottodimensionate. Grazie anche al lavoro della Lega al governo, le carceri puntano ad essere sempre più funzionali alle esigenze delle nostre città e degli operatori che ogni giorno lavorano con impegno e abnegazione nelle strutture dei territori».

Il vero problema delle carceri è che sono state concepite e costruite per contenere i detenuti italiani. Con l’immigrazione la situazione è radicalmente cambiata per il semplice fatto che il 34% dei reati sono compiuti da stranieri. Si dirà: beh, mica tanto! Vuol dire che il restante 66% è fatto dagli italiani. Non è così. Basta ragionare. Se è vero che il 66% dei reati è compiuto dal 92% della popolazione composta da italiani, il fatto che l’8% di stranieri compie il 34% dei reati significa che il tasso di delinquenza fra gli immigrati è molto più alto. E questo spiega perché la maggior parte dei detenuti sono stranieri.
Ciò non significa che tutti gli stranieri sono delinquenti. Ma che gran parte dei delinquenti sono stranieri sì. Ed è così che si spiega come mai tra la gente si sta diffondendo quell’avversione nei confronti degli immigrati che viene definita impropriamente ‘razzismo’. In realtà gli italiani non sono razzisti. Sono semplicemente allarmati dalla presenza sul loro territorio di troppi immigrati che arrivano qui senza arte né parte e che per sopravvivere delinquono.

Al termine della visita Paolo Borchia ha ringraziato “ il sottosegretario di Stato alla Giustizia con delega al trattamento dei detenuti, senatore Andrea Ostellari, per la visita di oggi alla Casa circondariale di Verona, che conferma l’attenzione della Lega verso le realtà penitenziarie. Quella di Montorio è, senza dubbio, virtuosa, sicuramente risultato dell’ottimo lavoro svolto dal suo personale. Dall’incontro di oggi sono, comunque, emerse alcune criticità legate alla presenza di molti detenuti stranieri e alle condizioni psicofisiche dei carcerati. È, quindi, necessario porre particolare attenzione ai detenuti con problemi psicologici e psichiatrici e aprire, quindi, una seria riflessione sia a livello di formazione degli addetti ai lavori che di strutture idonee che possano gestire detenuti affetti da queste problematiche. Non solo, una delle priorità emerse è quella di potenziare le opportunità di lavoro in carcere: l’occupazione è la vera alternativa all’impostazione svuotacarceri. Per questo, serve lavorare su una comunicazione efficace che metta in sinergia carcere e impresa in modo da offrire opportunità lavorative ai detenuti”.