L’artigianato continua a rappresentare uno dei pilastri fondamentali dell’economia veronese. Con oltre 23.000 imprese attive, pari al 25,5% del totale provinciale, il settore si conferma una presenza capillare, composta prevalentemente da piccole realtà produttive a carattere familiare. Tuttavia, dietro la stabilità di questi numeri si cela una sfida profonda: quella di definire un’identità distintiva, capace di garantire continuità e attrattività anche per le future generazioni di imprenditori.

Secondo i dati diffusi dalla Camera di Commercio di Verona, il numero delle imprese artigiane ha registrato una lieve crescita (+0,3% rispetto all’anno precedente), segnale di una tenuta complessiva del comparto. Parallelamente, però, il manifatturiero locale, in cui operano molte di queste aziende, ha evidenziato segnali di difficoltà: nel 2024 la produzione ha subito una contrazione dello 0,4%, accompagnata da una diminuzione degli ordinativi sia sul mercato interno (-0,5%) sia su quello estero (-0,7%).

«L’artigianato veronese si trova oggi a un bivio – osserva Luca Luppi, presidente di Casartigiani Verona – stretto tra la volontà di conservare le proprie radici e la necessità di rinnovarsi profondamente». Non è più sufficiente, sottolinea Luppi, padroneggiare il mestiere: occorrono nuove competenze digitali, capacità di internazionalizzazione, attenzione alla sostenibilità e, soprattutto, una narrazione condivisa che sappia esprimere il valore del lavoro artigiano.

Le previsioni economiche per il periodo 2023-2027 appaiono incoraggianti per l’economia scaligera. Si stima infatti una crescita media annua del valore aggiunto pari allo 0,6%, con un incremento dell’occupazione dell’1,5%, superiore alla media nazionale. Il tasso di attività nella fascia d’età 15-64 anni potrebbe raggiungere il 73,3%, mentre la disoccupazione si manterrebbe su livelli molto contenuti (1,9%). Un contesto favorevole che, per tradursi in concrete opportunità per l’artigianato, richiede però investimenti strategici nella costruzione di filiere locali solide, nell’innovazione dei processi produttivi e nella capacità di rispondere alle nuove esigenze del mercato.

«Essere consapevoli del nostro saper fare è fondamentale – aggiunge Luppi – ma è altrettanto essenziale saperlo raccontare con efficacia, per non rimanere schiacciati tra l’espansione della grande industria e le dinamiche del commercio globale». La sfida, conclude il presidente di Casartigiani Verona, è tutta nelle scelte che si compiranno oggi: «Il futuro dell’artigianato veronese dipende dal coraggio di cambiare, di innovare e di costruire un’identità forte e condivisa».