Dove sono i T-Red

L’amministrazione comunale ha installato 4 dispositivi T-Red a questi semafori:

• Via Barana / Via Rosa Morando

• Viale Venezia / Via Porto San Michele

Viale Colombo / Via Da Vico

• Via Faccio / Ponte San Francesco

L’obiettivo è di punire chi passa col ‘rosso’, dato che la Polizia locale ha rilevato che molti automobilisti, motociclisti e ciclisti lo fanno. Il dispositivo fotografa il veicolo che commette l’infrazione e scattano le sanzioni.

Tuto corretto, rileva il deputato veronese Marco Padovani, che però precisa che «l’installazione di questi dispositivi in 4 incroci cittadini può rappresentare un passo avanti per la sicurezza stradale, ma se non accompagnata da un’adeguata informazione e trasparenza, rischia di trasformarsi nell’ennesima trappola per automobilisti ignari. Il Comune ha il dovere di prevenire, non solo di punire».

T-Red a Verona: sicurezza sì, ma non per fare cassa

Padovani, di Fratelli d’Italia, è stato assessore alla sicurezza del Comune di Verona nella precedente amministrazione.

«È inaccettabile – sostiene- che ancora una volta si agisca in sordina, senza avvisare adeguatamente i cittadini. Prima che migliaia di famiglie veronesi vengano colpite da multe salate, è dovere dell’amministrazione mettere in campo una campagna di informazione capillare e soprattutto una segnaletica visibile con congruo anticipo. I cartelli devono essere ben chiari e posizionati almeno 50 metri prima del punto controllato, come ha sottolineato anche il consigliere di Fratelli d’Italia in 7ª circoscrizione Jean Marc Mirelli: questo non è solo buonsenso, ma è rispetto per chi guida», sottolinea Padovani. Altrimenti – prosegue Padovani – più che sicurezza, sembrerà una strategia per fare cassa sulla pelle degli automobilisti».

T-Red a Verona: sicurezza sì, ma non per fare cassa

Padovani sottolinea che «la sicurezza stradale è una priorità, ma va perseguita con equilibrio, buon senso e spirito di servizio verso la comunità, non attraverso misure improvvisate o punitive».

«Il Comune – conclude Padovani – abbia il coraggio e la responsabilità di confrontarsi con i cittadini. Non ci può essere sicurezza vera senza condivisione, informazione e rispetto verso chi ogni giorno si muove per lavoro, per studio o per necessità»