( c.b.) Qualcosa non torna a Castel d’Azzano nella vasta zona suddivisa tra coltivazioni di grano e pioppeti, delimitata da un corso d’acqua di risorgiva (di cui è particolarmente dotato il territorio) ed a lato della strada provinciale 25 (via Verona), tra Castel d’Azzano e Corte Raffaldo, nei pressi di via Campagnamagra. 

Cartucce sparate di fucili da caccia  in un’area rurale con divieto

   La suggestiva superficie dai romantici richiami agresti, dove natura ed ambiente sembrano andare d’accordo con interessi agricolo-produttivi dell’uomo, deve vedersela con intrusioni sgradite. Passaggi ed appostamenti di cacciatori nonostante il cartello in evidenza, in prossimità dell’alveo d’affioramento, che ammonisce: “Regione del Veneto Divieto di caccia Oasi di protezione Art. 21 c. 1 lett. c) L. 157/92”.

   L’art. 21 (Divieti), comma 1 (È vietato a chiunque) della Legge 11 febbraio 1992, n. 157 (Norme per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio), alla lettera c), infatti, recita espressamente: “l’esercizio venatorio nelle oasi di protezione e nelle zone di ripopolamento e cattura, nei centri di riproduzione di fauna selvatica, nelle foreste demaniali ad eccezione di quelle che, secondo le disposizioni regionali, sentito il parere dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica, non presentino condizioni favorevoli alla riproduzione ed alla sosta della fauna selvatica”

Cartucce sparate di fucili da caccia  in un’area rurale con divieto

   Le… incursioni nell’area rurale in questione sono dimostrate da varie cartucce di fucili da caccia sparate, disperse in giro, rinvenute e fotografate, elementi che cozzano contro la palese proibizione per legge.