(di Gianni Schicchi) Venerdì 23 maggio alle ore 20, con replica sabato alle 17, si conclude la stagione sinfonica della Fondazione Arena al Teatro Filarmonico con un solista di eccezione, il violinista Augustin Hadelich, prodigio americano-tedesco nato in Italia, a Cecina, dalla carriera internazionale e dalla nutrita produzione discografica, che compie così il suo debutto veronese. Nell’occasione suonerà il famoso Concerto per violino in re maggiore op. 35, di Ciajkowski, una delle pagine di più straordinario virtuosismo mai scritte, che richiedono al solista compiti veramente trascendentali.
Augustin Hadelich iniziò gli studi del violino col padre violoncellista dilettante tedesco quando aveva ancora cinque anni. Ha goduto poi di una fiorente carriera come bambino prodigio violinista, pianista e compositore in Germania. Nel 1999 a quindici anni, rimase gravemente ustionato in un incendio nella fattoria della famiglia a Riparbella. Fu trasportato in aereo per essere curato in Germania. L’incidente gli impedì per un anno di continuare a suonare.
“E’ forse a causa di questa esperienza – dichiarò – che non mi dava la sicurezza di poter continuare col violino, che apprezzo di più quanto sta succedendo nella mia vita. Mi sono reso conto di quanto fosse importante la musica per me”. Dopo la guarigione si è laureato con lode all’Istituto Mascagni di Livorno, da dove è stato poi ammesso alla Juilliard School con Joel Smirnoff, laureandosi nel 2005. Suo il primo premio all’International Violin Competition di Indianapolis del 2006 che gli ha concesso di debuttare con grandi orchestre a Los Angeles e a New York.
Hadelich ha ricevuto anche un Avery Fisher Career Grant nel 2009, un Borletti-Buitoni Trust Fellowship nel 2011 e il Martin E. Segal Aeward del Lincoln Center del 2012. Nel 2016 ha vinto il suo primo Grammy Award e due anni dopo nominato Strumentista dell’annoda Musical America.
Nel suo esordio scaligero si misurerà con la direzione del nono maestro messicano Carlos Miguel Prieto, impegnato poi a proporre un programma di musiche spagnole, messicane e argentine con la partecipazione di oltre ottanta professori d’Orchestra di Fondazione Arena.
I colori dell’America centro-meridionale risuoneranno con la suite di Estancia, balletto di Alberto Ginastera, il più grande compositore argentino, che spazia dal folklore agli sperimentalismi del Sacre di Stravinsky; quindi con i ritmi messicani di Arturo Márquez e José Pablo Moncayo, i cui Danzón no. 2 e Huapango sono divenuti ormai inni nazionali alternativi. Ad aprire le danze, letteralmente, del concerto saranno quattro brani estratti dalla Suite Española di Isaac Albéniz, biglietto da visita di Carlos Miguel Prieto a Verona.
Tappa degli organici areniani poi, domenica 25 maggio, al Teatro Sociale di Rovigo. Biglietti in vendita al link https://www.arena.it/it/teatro-filarmonico, alla Biglietteria dell’Arena e, due ore prima di ogni concerto, alla Biglietteria del Teatro Filarmonico in via Mutilati. (g.s.)