“Va bene ridurre la dipendenza dai combustibili fossili – dice Flavio Tosi ma si deve procedere con realismo e gradualità, senza imposizioni o divieti, e tenendo conto anche delle particolarità del nostro contesto nazionale”. 

Così risponde l’eurodeputato veronese alle raccomandazioni della Commissione Europea nel capitolo italiano del Piano nazionale energia e clima, che invitano l’Italia a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili nei trasporti e nell’edilizia.

Tosi spiega: “Prendiamo l’edilizia, l’Italia ha un patrimonio probabilmente senza eguali per valore storico e architettonico, non puoi pensare di riconvertirlo da un giorno all’altro senza sostenere costi esorbitanti. Quanto a condomìni o edilizia popolare, è imprescindibile salvaguardare le fasce più deboli, famiglie e persone vulnerabili. Oltretutto la realizzazione di edifici a zero emissione non deve significare nuovi oneri per imprese e classe media”.

Riduciamo pure i combustibili fossili. Ma con giudizio

Quanto ai trasporti e alla raccomandazione della Commissione di favorire i veicoli elettrici, Tosi si chiede: “Davvero l’elettrico è il futuro? L’Ue rischia davvero di guardare già indietro, visto che probabilmente sarà l’idrogeno un domani ad avere un ruolo centrale”. 

E comunque “anche nel caso dell’elettrico non si può procedere a imposizioni e, oggi come oggi, il motore endotermico dà lavoro a milioni di europei e di italiani, sarebbe iniquo pensare a logiche punitive nell’immediato o nel medio periodo”. “Serve una roadmap seria, non una crociata ideologica. Alcuni comparti produttivi e zone del Paese non hanno ancora alternative pronte: togliere i sostegni senza misure compensative rischia di far chiudere imprese e distruggere posti di lavoro”. Inoltre, continua Tosi, “c’è di mezzo anche il portafoglio e le abitudini di tanti italiani, per i quali l’auto è una necessità e non tutti possono permettersi quella elettrica”.   

La transizione verde – conclude Tosi – deve essere tecnologica, non ideologica. L’Italia può essere protagonista se difende la propria filiera produttiva, le sue famiglie e la libertà di scegliere come innovare. L’Europa indichi la direzione, ma non imponga la marcia. Noi come eurodeputati italiani di centrodestra tuteleremo gli interessi italiani e saremo in linea con le indicazioni del nostro Governo”.