(Angelo Paratico) Governo ed elezioni del 25 settembre 2022 in Italia hanno provocato vari scossoni, portando in Parlamento gente nuova. Ma il sistema elettorale noto come “Rosatellum” ha mostrato tutte le sue pecche, impedendo agli elettori di decidere da chi farsi rappresentare esprimendo una preferenza e precludendo così al popolo di eleggere direttamente un proprio candidato. Questo è un meccanismo che non ha nulla di democratico.
Eppure, in tutti questi anni, né i partiti di sinistra né quelli di destra lo hanno cambiato. Infatti, per loro, è un grosso vantaggio potersi scegliere i candidati invece che farli scegliere al popolo. E questo alimenta sempre nuove disaffezioni. Le emergenze per il nuovo governo sono state tante e incombenti. La prima è stata il costo dell’energia, la seconda è stata la guerra in Ucraina, ma la cosa più bella di queste elezioni è stata che una donna è diventata Primo ministro.
Che il “femminismo militante” sbocciato dopo il 1970 nei campus delle università americane sia stato un movimento basato sul travisamento di un’ideologia nata a sinistra, lo dimostra il fatto che in Italia abbiamo una premier donna, ma tutte le femministe “storiche” la percepiscono come un uomo. Non volevano una donna al potere? Certo, l’hanno sempre voluta, ma per essere accettata questa donna doveva essere una proiezione delle proprie nevrosi.
Per trovare una donna al governo dell’Italia bisogna risalire al 616 con Teodolinda
L’ultima volta che una donna era stata a capo della nostra Italia era successo quattordici secoli fa, con Teodolinda, che a giudicare dai pochi ritratti esistenti, assomiglia pure a Giorgia Meloni. Teodolinda (Ratisbona, circa 570 – Monza, 22 gennaio 627) fu regina consorte dei Longobardi e reggente dal 616 al 624. Perse il marito, Autari, forse avvelenato, e si sposò con Agilulfo. Secondo lo storico Paolo Diacono, Agilulfo era molto prestante e un abile stratega; di ritorno da una spedizione bellica diede un bacio alla sua regina che stava banchettando e questa esclamò: “Ma perché baciarmi solo sulla bocca?”. Da ciò il sagace Agilulfo capì che da lui si voleva altro.
Ebbero un figlio maschio e lei governò una parte d’Italia per conto del figlio dalla capitale estiva dei Longobardi, Monza. Il figlio arriverà poi al potere ma venne deposto da un colpo di Stato e Teodolinda si ritirò a vita privata. Era molto popolare e veniva considerata una santa. Fu sepolta nel Duomo di Monza, dove ancora si trova il suo tesoro, fra cui la celebre Corona Ferrea. Si racconta che una sua maledizione abbia impedito, attraverso i secoli, di spostare quei tesori o di rubarli.
Il femminismo militante, apparso fra la fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ‘70, causò in entrambi i sessi un rafforzamento delle proprie nevrosi. Ai maschi offrì una dimensione aggiuntiva di senso di colpa per esser nati maschi, oltre che essere nati bianchi e borghesi. Per i giovani ebrei di sesso maschile negli Stati Uniti, si tradusse nell’essere di nuovo subordinati al matriarcato, dopo che s’erano uniti alla “Nuova Sinistra” proprio per sfuggire al dominio delle loro madri. Infatti nelle famiglie tradizionali ebraiche comanda sempre la madre e la moglie, gli uomini sono solo delle ombre poste in secondo piano.
Certo, non tutti quelli della “Nuova Sinistra” e della “Sinistra Successiva” furono psicotici o sociopatici, anche se chiaramente molti dei loro leader e di quei militanti che scendevano nelle piazze lo erano. La massa dei militanti può essere classificata in una varietà comune di nevrotici. Il loro urlare slogan e scagliarsi contro alla polizia, o le loro lotte virtuali nei confronti di una figura astratta dell’establishment, come può essere Giorgia Meloni, serve come un’auto-terapia sotto direzione sociopatica. Sentimenti di rabbia, inferiorità, sottomissione, eccetera, sono stati proiettati non solo sugli uomini, ma anche sulle ‘strutture di potere’, identificate come ‘patriarcali’ o maschili.
Le femministe dichiarate, come Elly Schlein, in genere legano troppo strettamente la loro vita personale (e in particolare la loro vita intima) alla loro politica. E anche per questo motivo l’attuale Pd si trova su posizioni opposte al vecchio Pci. L’apice di questa isteria femminista negli Stati Uniti fu raggiunto con la creazione del movimento delle “Pantere Bianche” caratterizzato da appelli alla guerra generazionale piuttosto che alla guerra di classe della “Vecchia Sinistra”. Questo perché le classi media e alta, oppresse dalla colpa, con i laici bianchi e i giovani ebrei che formavano la maggioranza della “Nuova Sinistra”, consideravano anche il proletariato bianco come parte del “patriarcato bianco”.
Era un programma basato sul nichilismo piuttosto che sul marxismo e rifletteva un disturbo di personalità immature, combinato con riferimenti da sociopatici alla violenza e alla morte degli “honkies” (parola slang per indicare i bianchi integrati). I sostenitori delle Pantere Bianche, fondate da John Sinclair, includevano John Lennon, Yoko Ono e Stevie Wonder. Sinclair nel 1971 sciolse le Pantere Bianche e formò un gruppo comunista, il Partito Popolare Arcobaleno.
L’ascesa di quel femminismo che poi arrivò anche in Italia deve essere stata gravemente traumatica per molti maschi adolescenti. E si capisce il perché. Si erano uniti alla “Nuova Sinistra” per dimostrare la propria virilità e allontanarsi dalle madri dominanti… solo per essere poi politicamente e culturalmente castrati e ridicolizzati dalle femministe militanti.