(di Angelo Paratico) L’Ucraina ha lanciato un attacco su larga scala con droni contro bombardieri militari russi in Siberia, colpendo più di 40 aerei da guerra a migliaia di chilometri dal proprio territorio, dopo aver trasportato in segreto i droni nel perimetro degli aeroporti trasportati in autocarri con il tetto apribile. La perdita subita dalla Russia, oltre a un valore economico calcolato in 6 miliardi di euro, va a incidere pesantemente sulla capacità offensiva dell’aeronautica e quindi a ridurre la possibilità di colpire con missili e bombe le città e gli obiettivi infrastrutturali in Ucraina.
Un Putin chiaramente furibondo è apparso alla televisione russa dicendo ai cittadini che gli spiace molto e che “spera che in futuro verrà trattato con comprensione per quanto sta per fare, ma la tracotanza ucraina non gli lascia scelta”. Un intervento da brividi. All’ira del presidente contribuisce certamente anche la pubblicazione su alcuni canali aperti di 5 milioni di documenti top secret riguardanti il programma nucleare russo. I russi pensano che questo sia stata fatto da hacker ucraini.

Alla vigilia dei colloqui di pace in Turchia, ormai considerati pressoché inutili, la risposta dei dei droni ucraini contro quattro aeroporti dimostra il forte inasprimento della guerra triennale. La Russia in queste settimane ha lanciato ondate di droni e di missili sull’Ucraina, nel contempo affermando che il sabotaggio ferroviario a opera dell’Ucraina dei giorni scorsi ha causato il deragliamento di due treni che e la morte di sette persone.
I video provenienti da diversi aeroporti militari in tutta la Russia hanno mostrato aerei distrutti e avvolti dalle fiamme, anche se l’entità dei danni non è ancora stata confermata. Tra gli oltre 40 velivoli colpiti figurano bombardieri strategici Tu-95 e Tu-22, utilizzati dalla Russia per lanciare missili a lungo raggio sulle città ucraine. L’agenzia di intelligence interna ucraina SBU ha dichiarato di aver colpito nell’ondata di attacchi con droni anche alcuni aerei radar militari russi AN-50, utilizzati per dirigere e coordinare i propri attacchi aerei, con un rilevante valore complessivo economico.
Se l’entità dei danni fosse confermata, l’attacco rappresenterebbe il più devastante attacco con droni dell’Ucraina dall’inizio della guerra, in un momento di escalation delle incursioni transfrontaliere prima di un nuovo ciclo di negoziati diretti a Istanbul lunedì, sempre che le trattative si svolgano. Un funzionario ucraino ha fornito ai media un filmato che mostra gli attacchi, in cui secondo Reuters diversi aerei di grandi dimensioni che sembravano erano in fiamme. Il Tu-95 era stato originariamente sviluppato durante la guerra fredda per trasportare bombe nucleari o attaccare convogli navali della NATO e ora lancia missili da crociera.
I droni lanciati da camion vicini alle basi
Diversi media russi e ucraini hanno riferito che l’Ucraina ha condotto l’operazione lanciando droni da camion parcheggiati vicino ad aeroporti militari nel profondo della Russia. Il presidente ucraino Zelensky ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato, aggiungendo: “Abbiamo preparato l’operazione per più di un anno e mezzo. La pianificazione, l’organizzazione, tutti i dettagli sono stati preparati alla perfezione. Posso affermare con certezza che si tratta di un’operazione assolutamente unica”.
L’Ucraina aveva precedentemente rifiutato di impegnarsi a partecipare a un nuovo ciclo di colloqui diretti in Turchia, ma domenica Zelensky ha dichiarato che una delegazione guidata dal suo ministro della Difesa, Rustem Umerov, si sarebbe recata a Istanbul. “Ho anche definito la nostra posizione prima della riunione di lunedì a Istanbul”, che include le priorità per raggiungere “un cessate il fuoco completo e incondizionato” e il ritorno dei prigionieri e dei bambini rapiti, ha dichiarato Zelensky sui social media.
La risposta di Mosca ha riproposto analoghi commenti in occasioni simili, e cioè che questo devastante attacco sia stato coordinato dalle forze della NATO e che sia stata superata la linea rossa. Questo, secondo le voci di Mosca, mostrerebbe “la cieca follia dei Paesi della NATO che stanno giocando con il fuoco e non possono trattare in questo modo la Russia, una potenza con seimila testate atomiche nei propri magazzini”. Nel frattempo la Russia non ha però mai mostrato di voler interrompere i bombardamenti sugli obiettivi civili in Ucraina.