Secondo i dati del Ministero delle Finanze le categorie professionali più “inaffidabili” sarebbero i titolari dei ristoranti e dei bar. Sono quelli che denunciano i redditi medi più bassi. Qualcuno anche poco più di 15 mila euro all’anno. I ristoratori con redditi dichiarati più alti arrivano circa 63 mila euro l’anno. L’opinione che se ne sono fatti gli esperti del Mef è di una certa inaffidabilità, così come il 56% dei bar e delle gelaterie.
Sospette anche le dichiarazione del 77% delle discoteche, dei locali notturni e delle scuole di ballo; del 70% dei panettieri, del 68% delle mercerie, del 67% dei negozi di giocattoli e del 65% di quelli di abbigliamento, il 64% dei campeggi e villaggi turistici. Un po’ meno hotel, B&B e case vacanza che per più della metà dichiara appena 18 mila euro all’anno.

Evasori potenziali la metà degli ottici e dei fotografi, e il 45% dei giornalai, che comunque sono una categoria in via d’estinzione.
Sono invece affidabili al 62,6% i farmacisti, gli psicologi e i paramedici.
Fa sempre incerto effetto vedere che i gioiellieri dichiarano 51 mila euro l’anno, ma che il 55% di loro dice di guadagnarne solo 28 mila.
I più virtuosi sonogli studi medici e i laboratori, con solo il 25% sotto la soglia di affidabilità. Elettricisti e idraulici, invece, sono spesso in odore di evasione (quasi 6 su 10).
nelle denunce dei redditi differenze territoriali
Ci sono delle differenze territoriali. Nel Sud, soprattutto in Calabria, l’inaffidabilità delle denunce dei redditi aumenta notevolmente.
Il motivo è da ricercarsi nei controlli è meno stringenti e nel fatto che esiste una mentalità ancora lontana da quella della legalità, cosa che produce un notevole danno economico per l’erario.
