La fiera internazionale EOS – European Outdoor Show lascia Verona per trasferirsi a Parma, una decisione che priva il capoluogo scaligero di un evento capace di richiamare oltre 40.000 visitatori e generare indotto significativo per strutture ricettive, ristoranti, trasporti e servizi. Una perdita di rilievo, destinata a penalizzare l’economia del territorio e l’immagine della città.
A esprimere forte preoccupazione sono i consiglieri di opposizione Nicolò Zavarise (Lega) e Paolo Rossi (Verona Domani), che denunciano l’atteggiamento della maggioranza e di parte della sinistra veronese. “Mentre Verona perde un appuntamento di portata internazionale – dichiarano i due esponenti – da una parte si tace e dall’altra si esulta. Alcune sigle della sinistra radicale e la consigliera Jessica Cugini hanno persino celebrato questo esito sui social, a conferma di come esista una precisa volontà di indebolire eventi e iniziative strategiche per la città”.
Secondo Zavarise e Rossi, numerosi gruppi ideologizzati come Circolo Pink, Rifondazione Comunista, Laboratorio Autogestito Paratod@s, Potere al Popolo, Fronte della Gioventù Comunista, Resistenza Antifa e Osservatorio Migranti, beneficiando di spazi e risorse pubbliche, hanno contribuito attivamente a ostacolare la manifestazione. “È inaccettabile – sottolineano i consiglieri – che chi rappresenta le istituzioni plauda ad azioni di questo tipo, volte a sabotare eventi regolati da rigorosi codici etici e capaci di portare benefici concreti a imprese e famiglie veronesi”.
“Chi siede in Consiglio comunale – aggiungono – dovrebbe impegnarsi per tutelare il bene collettivo, non sostenere chi danneggia l’economia locale. È grave che si confonda il dissenso legittimo con l’estremismo ideologico, e che il Comune tolleri comportamenti di questo tenore”.
Gli esponenti di Lega e Verona Domani richiamano infine l’amministrazione Tommasi a una presa di posizione netta: “Il Sindaco ha il dovere di prendere le distanze da questi episodi e di interrompere ogni forma di supporto a chi, di fatto, lavora contro la città. Senza un cambio di rotta, Verona rischia di perdere ulteriori eventi, opportunità e investimenti, mentre qualcuno continua a esultare. Noi, al contrario, continueremo a difendere la nostra città e il suo futuro”.