(Angelo Paratico) Un costosissimo Stradivari prodotto a Cremona venne tolto da una cassaforte in Germania verso la fine della II Guerra mondiale e non si sa bene come e perché è riemerso a Tokyo.  

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Prima di essere rubato, il violino Stradivari Mendelssohn del 1709 faceva parte della collezione di strumenti di Franz von Mendelssohn (1865-1935), che secondo quanto riferito lo regalò a sua figlia, Lilli von Mendelssohn-Bohnke.  Franz e Marie von Mendelssohn erano considerati ebrei dal regime nazista.

Non esistono mai due violini uguali, cambiano le venature del legno e la sua crescita estiva o invernale, il motivo a fiamma sul fondo di acero, i graffi e le ammaccature causati da secoli di utilizzo, il profilo del corpo dello strumento, le effe intagliate, la voluta, il filetto intarsiato e altre caratteristiche distintive del lavoro del liutaio. 

Un confronto tra le fotografie scattate prima della sparizione del violino Mendelssohn Stradivari del 1709 e le foto a colori scattate nel 2000 di un violino ora denominato “Stella” Stradivari (ed erroneamente datato al 1707 circa) indica una precisa corrispondenza. 

Dopo la Seconda guerra mondiale, la Mendelssohn Bank in liquidazione confermò a Walther Bohnke che le casseforti bancarie da essa affittate presso la Deutsche Bank di Berlino erano state saccheggiate. Il violino Stradivari Mendelssohn del 1709 e un altro violino erano stati messi in una di queste casseforti bancarie. Le truppe sovietiche arrivarono a Berlino alla fine di aprile del 1945, e seguirono pesanti bombardamenti e combattimenti nelle strade. Due giorni dopo il suicidio di Hitler, il 30 aprile 1945, alcuni membri dell’esercito russo presero il controllo della Deutsche Bank e ne seguì un saccheggio. È dunque probabile che il furto dello Stradivari Mendelssohn del 1709 sia avvenuto in quel momento. L’identità del ladro, il suo movente e la data esatta del furto sono attualmente sconosciuti.

Antonio Stradivari Cremona
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Ci sono voluti cinquant’anni perché questo violino riemergesse, a Parigi nel 1995, mascherato sotto a un diverso nome, dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989, la riunificazione tedesca nel 1990 e lo scioglimento dell’Unione Sovietica nel 1991.  Il violino Stradivari Mendelssohn del 1709 era lo stesso strumento indicato come violino Stradivari “Stella” del 1707, oggi ne siamo certi. La prima testimonianza scritta finora rinvenuta che menziona lo “Stella” è una dichiarazione di provenienza datata 31 marzo 2005, redatta in francese su carta intestata del liutaio parigino Bernard Sabatier (che ha poi negato di averla scritta e ha affermato che gli era stata falsamente attribuita). Tale dichiarazione era stata tradotta in inglese e tedesco su carta intestata del commerciante di violini austriaco Dietmar Machold e attribuita a Bernard Sabatier. 

Antonio Stradivari portrait

Solo il 20 giugno 2024 il Lost Music Project ha scoperto dove si trovava lo Stradivari Mendelssohn del 1709 grazie a un indizio che indicava che il violino poteva essere in Giappone. Una ricerca su Internet in Giappone alla ricerca di riferimenti a violini Stradivari con la data 1709 e il nome Mendelssohn non diede alcun risultato. Furono condotte ulteriori ricerche sui violini Stradivari con altre date e nomi, concentrandosi sulle caratteristiche uniche del violino scomparso che si riflettevano nelle fotografie in bianco e nero precedenti al furto. Finalmente è stata trovata una corrispondenza con il sorprendente risultato che il violino Stradivari Mendelssohn del 1709 scomparso era erroneamente indicato come il violino Stradivari del 1707 detto “Stella”.  Il cambio di nome fu fatto intenzionalmente e la sua lunga scomparsa dello Stradivari del 1709 dopo il furto, hanno reso difficile individuarlo

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Nel 1930, la data riportata sull’etichetta interna del violino era “1709”, secondo l’esperto di violini berlinese Philipp Hammig, che lo valutatò per la famiglia Mendelssohn. Tuttavia, alla fine degli anni ’90, vari esperti hanno interpretato la data sull’etichetta come “1707”. Le etichette di Stradivari a quel tempo avevano solo la prima cifra prestampata; il liutaio aggiungeva le restanti tre cifre con la penna. Un “7” scritto a mano potrebbe sembrare un “9” se si guarda attraverso la buca di bassi nella cavità del corpo del violino su un’etichetta vecchia di quasi 300 anni. Non è chiaro se le condizioni dell’etichetta interna possano essere cambiate nel tempo (intenzionalmente o meno). Le date riportate sulle etichette interne sono spesso soggette a diverse interpretazioni, errori e manomissioni.

Secondo il signor Sabatier, egli ha venduto questo violino Stradivari per conto del suo cliente russo tramite il liutaio e commerciante Claude Lebet. Il pagamento al violinista russo per lo Stradivari e la commissione al signor Sabatier per il suo lavoro non sono stati effettuati in un’unica soluzione, ma attraverso la vendita di diversi strumenti di minor valore forniti al signor Sabatier tramite il signor Lebet. Il prezzo di vendita ricevuto dal violinista russo per il violino Stradivari non è stato ancora comunicato dal signor Sabatier, ma secondo quanto riferito si tratterebbe di un prezzo molto basso per uno Stradivari, che oggi potrebbe essere battuto per più di dieci milioni di euro.

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Tra il 1995 e il 2000, il violino sarebbe stato venduto a “Pierre Huguinin” di Neuchâtel, ma la data della vendita non è chiara. Il 20 settembre 2000, John & Arthur Beare hanno redatto un altro certificato di autenticità per questo violino, in cui si affermava che l’etichetta apposta recava la data “1707”. Nel novembre 2000, lo Stradivari fu messo in vendita da Tarisio Auctions a New York come “violino raro e importante realizzato sotto la direzione di Antonio Stradivari, Cremona, 1707 circa”, senza nome e con l’etichetta “Antonio Stradivarius Cremonensis Faciebat Anno 1707”. Secondo quanto riferito, nel 2000 fu venduto privatamente a un proprietario ‘sconosciuto’.

L’ultimo sua vendita è del 17 agosto 2005, in cui si riferisce che il violino era stato venduto al violinista giapponese Eijin Nimura di Tokyo il quale è fra l’altro atteso a Genova per il premio Paganini per la fine di ottobre del 2025. Ma dopo tutto questo clamore mediatico forse rinuncerà, o si presenterà con un violino di minore potenza, dato che potrebbe rischiare il sequestro del suo strumento.

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