Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Michele Baroni, consigliere  in 7’ Circoscrizione, alcune considerazioni sui T-Red recentemente installati in 4 incroci semaforici di Verona

Desidero condividere alcune considerazioni su un argomento molto discusso negli ultimi incontri dedicati alla sicurezza stradale: le omologazioni degli autovelox e dei sistemi T-Red, noti anche come Photored; dispositivi che posizionati ai semafori, rilevano e sanzionano i veicoli che superano la linea d’arresto con il rosso, scattando foto e registrando video per documentare l’infrazione.

Dal 1° Luglio 2025, terminata la fase di sperimentazione, i semafori T-Red sono diventati operativi sia per sanzionare chi passa con il rosso, sia per verificare la validità della copertura assicurativa dei veicoli.

Ma la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 10505 del 18 Aprile 2024, ha stabilito che le multe elevate tramite autovelox non omologati sono da considerarsi illegittime. Una decisione importante che ha generato non poche discussioni, evidenziando come spesso questi strumenti vengano percepiti più come mezzi per fare cassa che come reali strumenti di prevenzione e sicurezza.

In questo contesto, anche i T-Red installati da questa amministrazione sono percepiti allo stesso modo, soprattutto se installati senza comunicare chiaramente i dati sulla reale incidentalità dei punti in cui vengono posizionati.

Chiaro è che con il semaforo rosso non si passa, ma deve essere altrettanto importante sapere che la sicurezza dei veronesi non diventi il pretesto per meri scopi di bilancio.

Inoltre, è essenziale essere assicurati e in regola con la copertura RCA, obbligatoria per legge, per tutelare sé stessi e gli altri utenti della strada.

Mi sentirei più garantito se le associazioni dei consumatori avviassero una verifica dei tassi di incidentalità nei tratti interessati dagli impianti T-Red, così da fare piena chiarezza su come siano stati impiegati i fondi pubblici destinati a questi dispositivi. Altrimenti rimarrebbe  il dubbio. La motivazione ufficiale di “migliorare la sicurezza e ridurre le infrazioni”, senza dati certi sui sinistri registrati in passato, dimostra una volta di più l’incompletezza di questa amministrazione.

Al riguardo ho effettuato dei sopralluoghi e, ad esempio, all’incrocio tra Via Unità d’Italia e Via Porto San Michele, ho notato che la durata del verde è davvero breve, lasciando poco tempo a chi deve svoltare a sinistra dopo lunghe code, causando disagi economici a molte famiglie, già provate da un momento difficile e da rincari su diversi fronti, come l’aumento della tassa sui rifiuti, il rincaro delle bollette di AGSM AIM e di tutti gli altri servizi comunali.