( g.d.) Regionali. Zaia dice che la sua lista vale un 45%. Se fosse vero vorrebbe dire che il centrodestra in Veneto prende, voto più voto meno, il 100%: 30% Fratelli d’Italia , 8/10% Forza Italia, 12/15% della Lega fanno un bel 50/55%. Più il 45% di Zaia…Non dovrebbe nemmeno fare la campagna elettorale.
Evidentemente non è così. Nel 45% di Zaia c’è qualcosa che non va.
O Zaia si sovrastima e la sua lista allora peserebbe molto meno, oppure conta di portare via voti agli alleati. Entrambe le cose sono pericolose.
L’ipotesi più verosimile è la sovrastima. Anche se finora sondaggi non se ne sono visti. Il 45% sparato da Zaia si basa sul passato. Sui risultati di 5 anni fa, sul fatto di essere il governatore più amato. Ma il tempo passa. E nel caso in cui presentasse una sua lista, non sarebbe più la ‘lista del Presidente’, ma la lista di uno che è stato presidente e non lo può più fare. Tutta un’altra cosa.
Più che una lista un problema
Certo Zaia gode ancora di un buon consenso, ma valutarlo al 45% è davvero un’esagerazione. E un problema per gli alleati che, qualora accettassero questa stima, si dovrebbero adattare a fare i gregari della sua lista dominante.
E secondo voi è pensabile che Fratelli d’Italia, 1°partito a livello nazionale e regionale, accetti una posizione subordinata nei confronti di un presidente di regione uscente, non ricandidabile e per di più uscito dalla sconfitta politica del rifiuto del 4° mandato? Neanche per idea!
Ma anche ammettendo la valutazione di Zaia, significherebbe che la sua sarebbe una lista pigliatutto. Nel senso che mangia voti agli alleati, che non avrebbero nessun interesse ad accettarla. In particolare la Lega, al cui interno alberga la stragrande maggioranza degli ‘Zaia boys’. Già sottoposta ad un’emorragia di voti alle ultime europee, compensata solo dalla provvidenziale entrata in sta del generale Vannacci, sarebbe quantomeno strano che si mettesse nelle condizioni di subire un altro salasso per accontentare Zaia.