Con l’aumento degli eventi meteorologici estremi, spesso causati dai cambiamenti climatici, anche i servizi di emergenza devono adeguare le proprie competenze per affrontare nuovi scenari di rischio. Tra questi, il pericolo legato alle piene improvvise di fiumi e torrenti è sempre più frequente.
Proprio per rispondere in maniera efficace a queste emergenze, il SUEM 118 di Verona ha avviato oggi un addestramento specifico per il recupero di persone in acqua. L’esercitazione si svolge lungo il fiume Adige e coinvolge il personale dell’elisoccorso, impegnato in prove operative che continueranno anche nella giornata di domani.

Le attività prevedono l’impiego di tutte le componenti che quotidianamente operano a bordo dell’elicottero di soccorso: i piloti e i tecnici di volo di Avincis, i tecnici di elisoccorso del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e il personale sanitario della Centrale operativa SUEM 118, con medico e infermiere.
Durante l’addestramento, il tecnico del CNSAS viene calato con il verricello dall’elicottero fino al punto in cui si trova la persona da soccorrere. Una volta raggiunta la vittima, si procede all’imbrago con un dispositivo specifico per il recupero in acqua e al trasporto verso la riva, dove il paziente viene affidato alle cure dei sanitari.
«Essere in grado di operare anche in ambiente fluviale – sottolinea Adriano Valerio, direttore del SUEM 118 di Verona – rappresenta un ulteriore passo avanti per garantire la massima sicurezza ai cittadini in qualsiasi tipo di emergenza. Ringrazio tutto il personale di Avincis e del CNSAS per la collaborazione consolidata negli anni, così come il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Verona, che ha garantito la sicurezza durante l’esercitazione. Il lavoro di squadra è fondamentale per un soccorso efficace e sicuro».
L’iniziativa conferma l’impegno del SUEM 118 di Verona nel potenziare la preparazione del proprio personale e nel consolidare la rete di collaborazione tra enti e operatori dell’emergenza.