Si è conclusa la campagna di raccolta della Ciliegia delle Colline Veronesi, una stagione che ha dovuto fare i conti con le difficoltà climatiche della primavera. Le basse temperature, infatti, hanno inciso negativamente sull’allegagione, determinando un calo produttivo compreso tra il 30 e il 40 percento rispetto allo scorso anno.

Nonostante il calo quantitativo, il bilancio è comunque positivo, grazie a un mercato che ha mantenuto prezzi remunerativi e a un crescente riconoscimento del valore del prodotto. «I consumatori associano oggi la ciliegia veronese a un marchio facilmente riconoscibile, sinonimo di qualità e gusto», osserva Giorgio Girardi, responsabile area economica di Coldiretti Verona.

Un ruolo chiave nella filiera lo gioca LC Fruit, unica società commerciale veronese aderente al gruppo “Ciliegia delle Colline Veronesi”, nata in seno a Coldiretti. L’azienda, specializzata nelle forniture alla Grande Distribuzione Organizzata, lavora la ciliegia garantendo standard rigorosi per calibro, colore, qualità e packaging. «Grazie alle nostre tecnologie – spiega Alessio Costa, titolare di LC Fruit – offriamo ai produttori la possibilità di portare il loro prodotto sugli scaffali dei supermercati, con il giusto riconoscimento anche commerciale. Gli agricoltori si concentrano sulla raccolta, mentre le operazioni successive sono affidate ai nostri impianti, dotati di sistemi all’avanguardia per la selezione e la conservazione delle ciliegie».

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Le macchine di selezione individuano infatti non solo il calibro e il colore, ma anche eventuali difetti, inclusi quelli causati dalla Drosophila Suzukii, un parassita particolarmente dannoso per le drupacee. Questo processo garantisce un elevato standard qualitativo, richiesto dal mercato della GDO, che premia i produttori locali con quantità di prodotto sempre crescenti.

La valorizzazione della ciliegia veronese passa anche attraverso il Mercato Cerasicolo di Montecchia di Crosara, da cinquant’anni punto di riferimento per la Val d’Alpone, con i suoi 380 soci conferitori. «Abbiamo abbracciato con convinzione il progetto del marchio territoriale e dell’Igp – sottolinea Davide Danese, presidente del Mercato e dell’associazione Ciliegia delle Colline Veronesi –. Siamo certi che questo porterà maggiore identità e riconoscibilità a un prodotto già noto per la sua qualità».

Per ottenere il marchio “Ciliegia delle Colline Veronesi” i produttori devono rispettare specifici standard di calibro: 26+ per i cofanetti da 2 kg e 24+ per i cestini, mentre le varietà precoci restano escluse. Coldiretti lavora da cinque anni per ottenere il riconoscimento Igp, che permetterebbe alla ciliegia veronese di consolidare la propria posizione sui mercati nazionali e internazionali.

Un ulteriore passo avanti nella valorizzazione del comparto è rappresentato dal progetto regionale DiFruit, coordinato da Coldiretti Verona, che mira allo sviluppo di tecniche innovative per migliorare la difesa fitosanitaria e la gestione post-raccolta, riducendo l’uso di fitofarmaci e prolungando la shelf-life del prodotto. «Grazie a DiFruit – conclude Girardi – potremo rafforzare la sostenibilità e l’eccellenza della Ciliegia delle Colline Veronesi, rispondendo alle richieste sempre più esigenti della GDO e dei consumatori».

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