Nuovo episodio critico alla mensa aziendale provvisoria dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata (AOUI) di Verona. Dopo la segnalazione, avvenuta lo scorso aprile, della presenza di trappole per roditori nei locali utilizzati come refettorio temporaneo a Borgo Trento, ieri è stato trovato un insetto in uno dei piatti serviti ai lavoratori.

Secondo quanto riferito dalla FP Cgil di Verona, il ritrovamento ha generato indignazione tra il personale sanitario e amministrativo, che da mesi denuncia la scarsa qualità del servizio mensa, costretto da dieci mesi all’utilizzo di spazi provvisori dopo la chiusura della cucina principale per problemi igienico-sanitari. Il locale attualmente adibito a mensa è infatti l’ex chiesetta, trasformata in struttura temporanea ma, di fatto, rimasta in uso ben oltre le previsioni iniziali.

«Non sappiamo identificare con certezza la specie dell’insetto rinvenuto – dichiarano dal sindacato – ma la situazione è diventata insostenibile. Non si tratta solo della qualità del cibo, ma di una questione di rispetto per la dignità dei lavoratori e dei pazienti». La FP Cgil ha già trasmesso la documentazione del caso all’Azienda Ospedaliera, al Servizio di Igiene degli Alimenti (SIAN) dell’Ulss 9 e al Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) dei Carabinieri di Padova per gli accertamenti.

La politica interviene: “Si torni alla cucina interna”

Sulla vicenda è intervenuta anche la consigliera regionale del Partito Democratico Anna Maria Bigon, che ha definito l’episodio «totalmente inaccettabile» e ha chiesto un intervento immediato per il ripristino di condizioni igieniche adeguate.

«Se confermato, si tratta dell’ennesimo episodio che mette in discussione la qualità e la sicurezza del servizio mensa – ha dichiarato Bigon –. Chiedo che si torni alla gestione interna con personale qualificato e strutture adeguate, perché il pasto è parte integrante della cura, non un servizio accessorio». La consigliera ha inoltre annunciato la presentazione di una nuova richiesta di accesso agli atti per conoscere nel dettaglio la situazione e i risultati dei controlli già avviati.

La replica dell’Azienda Ospedaliera: “Agiremo contro i fornitori”

Non si è fatta attendere la risposta dell’AOUI. In una nota, Giuseppina Montolli, direttore dell’UOC Provveditorato, ha chiarito che l’Azienda si considera parte lesa e che intraprenderà azioni nei confronti della ditta responsabile della fornitura.

«L’insetto ritrovato è una cimice di terra ed era presente in un piatto di spinaci cotti, fornito alla mensa dipendenti – spiega Montolli –. Precisiamo che i pasti non vengono preparati in loco ma arrivano già confezionati da un fornitore esterno». La società Markas, incaricata della ristorazione per degenti e dipendenti, si appoggia infatti a un ulteriore fornitore per la preparazione dei pasti, che vengono consegnati in monoporzioni termosigillate.

«Abbiamo già informato i referenti sindacali e avviato le verifiche del caso – prosegue Montolli –. L’AOUI interverrà nelle sedi opportune per tutelare la propria posizione e garantire un servizio sicuro e adeguato».

Nel frattempo, resta aperta la questione più ampia della mensa definitiva, chiusa da mesi senza una data certa per la riapertura. Una vicenda che rischia di trasformarsi, per i lavoratori e per i pazienti, in un ulteriore elemento di disagio all’interno del sistema sanitario pubblico locale.