Tutti contro la discarica di amianto
Come L’Adige ha già scritto torna alla ribalta la proposta per una discarica di amianto a Caluri, sito che insiste nel territorio del comune di Villafranca, ma che è adiacente anche a quello del attiguo comune dio Valeggio.
A tornare alla carica è la società che vorrebbe costruirla, anche se solo pochi mesi fa lo stesso progetto era stato rigettato dalla Regione, anche sotto la pressione del territorio, dai sindaci ai partiti, alle associazioni ambientaliste ai movimenti spontanei.
Alla riproposizione del progetto reagisce Anna Maria Bigon, consigliera regionale residente nel comprensorio villafranchese, più interessato dal problema.

«Dopo il rigetto, oggi ci troviamo nuovamente di fronte a un progetto che, se approvato, avrebbe un impatto gravissimo su un territorio estremamente fragile dal punto di vista ambientale e idrogeologico. Come consigliera regionale – afferma Bigon- non posso che esprimere la mia totale contrarietà a questa proposta: è inaccettabile ipotizzare una discarica di amianto in una zona classificata come area di ricarica degli acquiferi, ovvero quelle che alimentano le nostre risorse idriche più preziose. Non si può continuare a mettere a rischio l’ambiente e la salute pubblica per assecondare logiche speculative».
«Nel Piano Regionale dei Rifiuti – continua- era presente un chiaro divieto di realizzare discariche in queste zone vulnerabili. Ma questa Giunta regionale ha scelto di eliminarlo – e lo ha fatto evitando un confronto in Consiglio Regionale, ben consapevole di quello che stava facendo. Una decisione grave, sbagliata, e che ora torna a colpire proprio le nostre comunità».
Per questa ragioni Anna Maria Biigon chiede ufficialmente alla Giunta di ripristinare immediatamente il divieto di realizzare discariche in aree di ricarica degli acquiferi, inserendolo nel Piano Regionale dei Rifiuti in modo chiaro e inequivocabile.
«Non è più tollerabile che i cittadini e le amministrazioni locali siano lasciati soli a difendersi da progetti che mettono a repentaglio salute, ambiente e risorse idriche. Serve una presa di posizione netta, una volta per tutte. Basta tentennamenti. La Regione sia dalla parte dei cittadini, non degli interessi privati».