«Il successo turistico del Lago di Garda negli ultimi anni si deve anche al fatto che i giovani che venivano in vacanza si sono divertiti, tornando poi da adulti con le famiglie. Imporre restrizioni troppo rigide rischia di compromettere questo circolo virtuoso, prefigurando un futuro incerto per i nostri territori». Con queste parole Paolo Artelio, presidente della Destination Verona & Garda Foundation, nonché di Fipe e Silb Confcommercio Verona, commenta le recenti limitazioni imposte alla discoteca Shibuya, cui è stato vietato di emettere suoni dopo la mezzanotte.
Secondo Artelio, «è fondamentale trovare un equilibrio tra il rispetto della quiete pubblica, la sicurezza e il legittimo desiderio di divertimento dei giovani». Il dibattito sulle restrizioni applicate ai locali notturni del Garda Veneto, con ordinanze che spesso ne impongono la chiusura anticipata, induce a una riflessione più ampia sul futuro economico e turistico della zona.
«Assistiamo a una contraddizione strategica evidente», sottolinea il presidente, «da un lato si investono risorse rilevanti per attrarre turisti, spesso ad alto potere d’acquisto, dall’altro si mantengono regole che limitano le esperienze ricercate da questa tipologia di visitatori».
Le conseguenze, secondo Artelio, sono molteplici e preoccupanti: riduzione del fatturato per gli operatori dell’ospitalità e dell’intrattenimento, spostamento dei turisti verso destinazioni concorrenti con orari più flessibili e aumento dei rischi per la sicurezza, dovuti a spostamenti su strada verso altre località per cercare vita notturna.
«Inoltre, la reputazione della destinazione ne soffre, con un passaparola negativo che si diffonde rapidamente, danneggiando immagine e valorizzazione economica di imprese e proprietà immobiliari», avverte Artelio.
Per evitare questo scenario, il presidente propone due linee di intervento. La prima è la zonizzazione: «Individuare aree specifiche dove consentire orari prolungati e istituire distretti dell’intrattenimento con regole dedicate, mantenendo invece le restrizioni nelle zone a prevalente carattere residenziale». La seconda è la stagionalità differenziata: «Maggiore flessibilità negli orari durante l’alta stagione turistica, con norme più restrittive nei periodi di minore afflusso e una gestione ad hoc per eventi speciali e festività».
Fondamentale, per Artelio, è poi la collaborazione tra pubblico e privato: «Gli operatori devono essere coinvolti nella definizione delle regole, insieme a investimenti comuni in infrastrutture e servizi, e un monitoraggio condiviso degli impatti sulla comunità».
«Serve un cambio di paradigma», aggiunge, «superando la logica del divieto assoluto per adottare una regolamentazione intelligente e flessibile». Artelio cita come esempio i principali competitor europei, dalla Costa Azzurra alle Baleari, dalla Costa del Sol alla Riviera Croata, che già applicano modelli capaci di bilanciare divertimento e rispetto delle comunità locali.
«Ogni stagione senza adeguamenti rappresenta un’opportunità persa – conclude –. Turisti che scelgono altre destinazioni potrebbero non tornare più e il danno reputazionale si accumula. Invitiamo quindi tutti i decisori pubblici a rivedere con urgenza le normative, coinvolgendo tutti gli stakeholder in un processo che possa rilanciare il Garda Veneto tra le mete turistiche premium d’Europa».
A fine estate, Silb Confcommercio organizzerà una convention con sindaci delle città europee leader nella movida, da Ibiza in giù, per approfondire le soluzioni più efficaci a livello internazionale. «Ne emergeranno spunti preziosi per il nostro territorio», anticipa Artelio.