Perché dei piccoli comuni utilizzano già il taser e Verona no? E’ la domanda che si pone il consigliere regionale veronese Stefano Casali dopo che questo dispositivo è stato usato con successo per risolvere situazioni critiche e casi di violenza come avvenuto nei giorno scorsi a S.Bonifacio.
“È incredibile – dice Casali- constatare come piccoli comuni, anche con poche migliaia di abitanti, si siano già dotati di questo efficace strumento di pubblica sicurezza, mentre il comune di Verona, capoluogo di provincia, non ne abbia ancora fornito nemmeno uno, neppure agli agenti di pronto intervento”.

“Nei giorni scorsi sono già intervenuto pubblicamente per chiedere conto all’amministrazione comunale di Verona di questa grave mancanza e per sollecitare un’immediata adozione del taser, a tutela degli operatori e dei cittadini. È di queste ore il caso di San Bonifacio dove la Polizia Locale ha usato per la prima volta il taser per fermare un soggetto molesto che infastidiva i passanti durante un evento pubblico. L’intervento è stato rapido, efficace, risolutivo e senza conseguenze permanenti, a dimostrazione di quanto questo strumento possa fare la differenza nella gestione dell’ordine pubblico”.
Taser. Ho chiesto perché a Verona non è in uso. Ma non mi hanno risposto
“Ovviamente, come spesso accade – prosegue il consigliere – da Verona non è pervenuta alcuna risposta. Ma non per questo ci fermiamo: chiediamo nuovamente che si proceda senza ulteriori ritardi, formando il maggior numero possibile di agenti. Il taser è uno strumento che garantisce l’incolumità degli operatori, soprattutto quando si trovano ad affrontare soggetti violenti o situazioni già compromesse, riducendo il rischio di escalation. Chissà se almeno in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 l’amministrazione si deciderà finalmente a dotare Verona di strumenti di sicurezza adeguati. Di certo, il taser non spaventa i cittadini perbene, ma li rassicura. Ed è proprio da qui che deve ripartire la credibilità delle istituzioni”.