A distanza di poche settimane dal rigetto di un primo progetto, torna l’incubo di una nuova discarica di amianto a Caluri. La società Tecnoinerti srl ha infatti presentato una nuova istanza (PAUR 44/2025) in Regione per la realizzazione di un impianto destinato allo smaltimento permanente di rifiuti pericolosi contenenti amianto nel territorio villafranchese.
Una decisione che riaccende lo scontro politico e preoccupa la comunità. A lanciare un’accusa frontale alla Regione Veneto è il Partito Democratico, che parla di «attacco continuo a un territorio fragile» e punta il dito contro la Giunta Zaia e i consiglieri regionali di maggioranza.
«Abbiamo accolto con soddisfazione, ma anche con cautela, il rigetto della prima proposta – dichiarano i consiglieri comunali del centrosinistra Stefano Corazzina, Matteo Melotti, Elisabetta Zanolli e Daniele Pianegonda, insieme alla segretaria del Circolo PD Isabella Roveroni – ma sapevamo che le motivazioni potevano essere superate. E infatti la società è tornata subito alla carica con un nuovo progetto».
Il timore, condiviso anche dai circoli dem di Mozzecane, Sommacampagna, Valeggio e Povegliano, è che l’attuale normativa regionale consenta un pericoloso margine di manovra per chi intende insediare impianti in aree già compromesse dal punto di vista ambientale.
«La Giunta regionale – proseguono i firmatari dell’appello – è la sola responsabile politica di questa deriva, e i consiglieri di maggioranza non hanno mostrato alcuna volontà di fermarla, rifiutandosi di votare ordini del giorno che avrebbero potuto mettere in discussione le deroghe attualmente in vigore».
Secondo il Partito Democratico, la soluzione passa da una revisione del Piano Regionale di Gestione Rifiuti, in particolare dell’articolo 15 comma 4, con l’obiettivo di vietare con chiarezza l’apertura di nuove discariche nei territori ambientali più fragili e già gravemente sfruttati.
«Chiediamo che venga introdotta una clausola di salvaguardia assoluta – affermano – per i territori che hanno già subito gravi infrazioni nella gestione dei rifiuti, anche con conseguenze penali. Invitiamo il sindaco Dall’Oca a intervenire in modo deciso per tutelare Villafranca e i suoi cittadini».
A rafforzare la posizione del Pd arriva anche la voce della consigliera regionale Anna Maria Bigon: «La riapertura dell’iter per la discarica di Caluri è un campanello d’allarme – afferma –. Non si può continuare a ignorare la fragilità di zone già compromesse. Il Consiglio regionale ha il dovere di intervenire subito e cambiare le regole. Non possiamo lasciare che progetti fotocopia vengano ripresentati all’infinito, sulla base di una presunta compatibilità tecnica che non tiene conto dell’impatto reale sul territorio e sulla salute pubblica».
Firmatari dell’appello:
Stefano Corazzina, Matteo Melotti, Elisabetta Zanolli, Daniele Pianegonda (consiglieri comunali di Villafranca)
Isabella Roveroni (segretaria Circolo PD Villafranca)
Franco Bonfante (segretario provinciale PD Verona)
Anna Maria Bigon (consigliera regionale)
Valentina Giagulli (consigliera comunale e segretaria PD Mozzecane)
Giandomenico Allegri, Eleonora Principe, Maurizio Cassano (consiglieri comunali di Sommacampagna)
Federica Foglia (consigliera comunale Valeggio)