Stanno per concludersi i lavori della nuova pista ciclopedonale che collegherà la ciclabile del Biffis con quella che parte dalla diga del Chievo. Tuttavia, nonostante le numerose promesse – puntualmente posticipate – la realtà è ben diversa: il cantiere, inaugurato nell’estate del 2023, è stato in seguito interrotto senza fornire spiegazioni ai cittadini. Come già denunciato dal consigliere di Verona Domani in 3ª Circoscrizione, Giuseppe Zanghi, i lavori sono ripresi concretamente solo pochi mesi fa.
Fin dalle prime fasi, i disagi non sono mancati: la chiusura di alcune strade strategiche per il collegamento tra l’Alto Chievo e le zone limitrofe ha creato problemi immediati, ma purtroppo le difficoltà non si sono fermate alla sola fase di cantiere.
A lavori (parzialmente) conclusi, sono emerse nuove criticità: riduzioni di carreggiate, modifiche alla circolazione e nuovi impianti semaforici che hanno aggravato la situazione, aumentando traffico e inquinamento.
Durante un recente sopralluogo congiunto, Paolo Rossi, consigliere comunale di Verona Domani, e Giuseppe Zanghi hanno potuto constatare personalmente la pericolosità della nuova configurazione stradale, in particolare per il restringimento della carreggiata, ora soggetta a doppio senso di marcia alternato regolato da un semaforo a chiamata. Una soluzione che, soprattutto nelle ore più congestionate, è destinata a creare notevoli disagi alla viabilità, con rallentamenti, code e maggiore esposizione al rischio di incidenti.
Preoccupazione acuita anche dal fatto che nella zona si è già verificato un primo incidente.
Nel frattempo, l’area del quartiere Chievo è praticamente paralizzata da una sequenza di cantieri aperti, con tempistiche di esecuzione quanto meno discutibili, soprattutto ora che le scuole stanno per riaprire e si avvicina la tradizionale Sagra del Ceo.
Pur riconoscendo l’importanza di alcune opere – necessarie per il ripristino di strade trascurate da troppo tempo – Verona Domani denuncia una gestione che ha trasformato un intero quartiere in ostaggio di interventi mal pianificati, che hanno finito per aumentarne la pericolosità e ridurne la vivibilità.
Favorevoli alla mobilità sostenibile e alla realizzazione di piste ciclabili, Paolo Rossi e Giuseppe Zanghi chiedono però una visione d’insieme, concreta e coerente con le esigenze reali dei cittadini. Serve un progetto che migliori la qualità della vita nei quartieri, e non un’impostazione ideologica cieca, che procede senza ascolto né confronto peggiorando la quotidianità di chi deve utilizzare l’auto.
Paolo Rossi – capogruppo in consiglio comunale
Giuseppe Zanghi – capogruppo in III circoscrizione
