Sabato mattina in piazza S.Zeno, in contraltare al Gay Pride, si è tenuta la manifestazione “Stop Nefandezze e Degrado”. Circa 200 persone, tra militanti di Popolo Veneto, Forza Nuova, Casa Pound, Verona per La Libertà e cittadini si sono radunati per protestare contro le politiche Lgbtq dell’amministrazione Tommasi.
Gli interventi di coloro che hanno parlato davanti alla basilica hanno denunciato il problema dell’immigrazione irregolare, del degrado e della sicurezza di Verona, accusando non solo la sinistra, ma anche la “falsa destra”, che aveva promesso il “blocco navale”. Vito Comencini, già deputato e presidente dell’associazione Popolo Veneto, che per primo ha lanciato l’iniziativa, ha ricordato il recente grave attentato che ha causato l’uccisione di Charli Kirk in USA, quale “vittima delle ideologia woke”.

Luca Castellini vicesegretario di Forza Nuova per protesta ha bruciato un “cappellino arcobaleno gender”; Maurizio Ruggiero del Comitato Pasque Veronesi e Riccardo Cerato di Casa Pound hanno denunciato l’invasione della propaganda Lgbt nelle scuole. Alessandro Rancani di Verona ai Veronesi ha parlato dell’ipocrisia della “falsa destra” e Palmarino Zoccatelli delle spinte ideologiche che ci sono dietro la guerra della NATO contro la Federazione Russa. Presenti anche Francesca Menin che ha portato un saluto come associazione Verona per la Libertà e Giovanni Rubini dei tradizionalisti cattolici, che ha condotto la recita di un rosario riparatorio in latino.
