Presentata oggi, al Pronto soccorso di Borgo Trento, l’anteprima del nuovo sistema anti aggressione operativo fra qualche settimana a protezione del personale sanitario e utenti.
Si tratta di una soluzione innovativa che integra sicurezza clinica e gestione operativa. Il sistema wireless ideato dal Servizio tecnico Aoui è stato realizzato insieme alle aziende STT e TapMyLife. Consiste in una tecnologia radio ibrida, con una antenna di copertura di tutto il reparto che diffonde la localizzazione indoor di precisione ottenuta attraverso rilevatori bluetooh a basso consumo BLE. Una navigazione indoor presente da oltre 5 anni in AOUI (solo per situazioni di emergenza) integrata del sistema DAS (antenne 4G/5G).
Il porta badge lancia l’allarme. Il personale in turno avrà i dispositivi indossabili, porta badge, con un pulsante rosso che permette di inviare in tempo reale un alert istantaneo in caso di aggressione o di rischio. Il dispositivo attiva non solo un allarme sonoro, ma anche un sistema di geolocalizzazione interna. La posizione dell’operatore in difficoltà verrà mostrata immediatamente su tutti i monitor installati nelle varie zone strategiche del PS, mentre al Triage c’è un monitor con la planimetria che si accende nella zona interessata. In questo modo, l’operatore potrà essere raggiunto tempestivamente dal personale più vicino a lui.
Reazione veloce e corale. Questo nuovo sistema permette di affrontare l’emergenza non in modo individuale ma in modo collettivo, coinvolgendo tutto il sistema. Rappresenta un immediato strumento di sicurezza per gli operatori, mentre l’attivazione dell’allarme sonoro costituisce un deterrente.
Garantita la privacy dell’operatore. I porta badge anti aggressione rispettano pienamente il Regolamento generale sulla protezione dei dati e lo statuto dei lavoratori. La privacy dell’operatore è infatti garantita in quanto la sua localizzazione non sarà tracciata durante l’intero turno lavorativo, bensì solo nel momento del bisogno ed esclusivamente all’attivazione dell’allarme.
Situazione aggressioni PS Borgo Trento. Nei primi 8 mesi del 2025 sono stati 30 gli episodi segnalati al Servizio Aoui di prevenzione e protezione. Un dato sostanzialmente in linea con quello 2024, quando in 12 mesi ne sono stati segnalati 41. Erano invece 24 gli episodi del 2023, a conferma della accresciuta consapevolezza degli operatori nel segnalare. Nello stesso biennio si equivalgono come numero sia gli episodi di aggressione verbale sia fisica, di varia entità.
Da ottobre 2024 è stato attivato anche il nuovo Servizio psicologico per dipendenti per affrontare il sovraccarico emotivo dell’assistenza ad alta tensione. Gli operatori maggiormente colpiti sono infermieri e Oss, soprattutto donne, mentre a Borgo Trento non c’è mai stata nessuna aggressione subita dal personale medico. La tipologia dell’aggressore è nell’80% dei casi un uomo, spesso in stato di alterazione psicofisica per effetto di alcol o sostane stupefacenti oppure di disagio psichico.
Sono intervenuti alla conferenza di presentazione il direttore generale Aoui Marco Callisto Bravi, dott Ciro Paolillo direttore del PS Borgo Trento, ing. Maurizio Lorenzi dell’Uoc Servizi tecnici e patrimoniali, dott.ssa Elena Rizzi caposala PS Borgo Trento, dott Alberto Rigatelli medico PS, Alessandro Porcari infermiere e Elisa Nicoli Oss.
Bravi: “Questo sistema rientra nella più generale innovazione di navigazione indoor dentro i nostri ospedali per guidare i pazienti. Oggi vediamo la prima applicazione dell’apparato tecnologico sul fronte della sicurezza per gli operatori. Infermieri, medici e Oss in turno avranno un dispositivo indossabile, il classico porta badge, con un pulsante che in tempo reale permette di lanciare l’allarme. È una vittoria della tecnologia al servizio della tranquillità del personale sanitario. Anche se si tratta principalmente di aggressioni verbali, c’è purtroppo un trend in crescita di utenza problematica nei PS. Questa difesa tecnologica si aggiunge alle altre azioni già in campo: protocolli con le Forze dell’Ordine, formazione per il personale, assistenza psicologica e legale degli operatori. Il personale sanitario dell’emergenza urgenza deve poter svolgere il proprio ruolo professionale di salvare le vite, senza la preoccupazione della propria sicurezza personale”.
Paolillo: “Il sistema che presentiamo oggi in anteprima è una nostra organizzazione di difesa dell’operatore sanitario e degli utenti, rispettando anche la privacy di tutti.
Si tratta di un apparecchio che in caso di un’aggressione, o semplicemente di difficoltà, permette all’operatore di pronto soccorso di attivare un alert sonoro con un pulsante sul dispositivo che indossa. Un’azione immediata che, in tempo reale, permette all’operatore di avere l’aiuto dei colleghi. L’ausilio tecnologico degli allarmi sonori e dei messaggi sui monitor disposti all’interno del Pronto soccorso permette di visualizzare immediatamente la zona in cui si trova l’episodio. In questo modo l’operatore non è solo, viene subito raggiunto dai colleghi più vicini per il contenimento del pericolo. Parlando di privacy dell’operatore, il sistema la difende perché l’allarme e la localizzazione viene attivata solo nel momento di necessità, il personale non è tracciato durante l’intero orario di lavoro. Il numero delle aggressioni non è sostanzialmente invariato nell’ultimo biennio, ma è cresciuta la consapevolezza degli operatori nel segnalare gli episodi e garantire la propria sicurezza rispetto ad un aumento dell’utenza problematica, che arriva da noi spesso in stato alterato per effetto di abuso di sostanze e alcol, oppure con disagio psichico”.
Lorenzi: “Cinque anni fa abbiamo attivato un sistema di navigazione indoor che doveva servire per le emergenze, come Vigili del fuoco o avversità meteorologiche. Estendendo i rilevatori radio ad ogni singolo locale, abbiamo raggiunto il cosiddetto ‘tempo 0’ dell’emergenza quando cioè serve una risposta istantanea alla situazione di rischio. Attraverso la geolocalizzazione puntuale dell’operatore in difficoltà siamo in grado di intervenire coralmente in attesa dell’arrivo delle Forze dell’Ordine. Per garantire la tutela della privacy, il sistema di geolocalizzazione dell’operatore è attivato soltanto quando si preme il pulsante. Questo sistema tecnologico è stato montato anche negli altri tre PS Aoui: Borgo Roma, Ginecologico e Pediatrico. La stessa tecnologia potrà essere implementata con altri servizi innovativi”.
