Bestemmie, bottiglie abbandonate, sigarette spente sul sagrato, scritte sui muri e persino un possibile uso di droga. È la situazione denunciata da don Marco, parroco della chiesa di San Zeno a Vigasio, che racconta come un gruppo di ragazzi trascorra abitualmente il tempo nel piazzale della parrocchia senza rispettare né i luoghi né le persone: «I giovani non ci ascoltano – spiega –. Capita che bestemmiano anche durante le celebrazioni e che usino i muri della chiesa come bersaglio per le loro partite a calcio».

A raccogliere l’appello è stata Serena Cubico, esponente di Fratelli d’Italia, che dopo un sopralluogo insieme all’assessore al sociale di Vigasio Corrado Merlini ha avanzato una proposta precisa: «Serve incoraggiare il coinvolgimento diretto dei cittadini con un servizio di controllo di vicinato adeguatamente formato, in collaborazione con la Polizia Locale, e installare una telecamera sul retro della canonica per monitorare la zona».

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Cubico sottolinea come la parrocchia si trovi in condizioni di costante degrado, con il sacerdote costretto a ripulire periodicamente gli spazi esterni da mozziconi, bottiglie e scritte vandaliche. «Sui muri è comparsa persino la sigla QBR, che rimanda alla baby gang Quartiere Borgo Roma, nota per i fatti che hanno portato, lo scorso aprile, alla condanna di tre dei suoi componenti», ricorda la docente.

Secondo l’esponente di FdI, il controllo di vicinato rappresenterebbe uno strumento di prevenzione utile, «un modello basato sulla collaborazione tra vicini e la segnalazione tempestiva di episodi sospetti alle autorità competenti, in stretta sinergia con le forze dell’ordine». L’installazione della telecamera, aggiunge, «fornirebbe un supporto concreto al Comune per monitorare meglio la zona e consentire interventi rapidi».

Dal canto suo, l’assessore Merlini, con delega al sociale, annuncia la volontà di creare, insieme all’assessore alle politiche giovanili Nicole Mosele, un tavolo istituzionale che coinvolga parroci, carabinieri, polizia locale e servizi socio-educativi: «Conosciamo le famiglie di questi ragazzi – precisa – e vogliamo attivarci subito per capire quali siano le azioni più efficaci da mettere in campo. Nel frattempo, predisporremo l’installazione di una telecamera nell’angolo dietro la chiesa, così da garantire un presidio di sicurezza».

Un’iniziativa che intende dare una risposta immediata alle richieste della comunità parrocchiale e dello stesso don Marco, sempre più esasperato da una situazione che rischia di sfuggire di mano.