Difendere i diritti umani e la dignità della vita, specialmente dei bambini

(Tomas Piccinini*) Dal 7 ottobre 2023, quando Hamas ha lanciato un attacco su larga scala in Israele che ha causato circa 1.200 morti tra civili, forze armate e personale di sicurezza, con 251 persone prese in ostaggio, è iniziata una spirale di escalation bellica.

Secondo i dati più recenti del Ministero della Salute di Gaza e delle organizzazioni internazionali, il numero complessivo dei palestinesi uccisi ha superato le 65.000 vittime, con più di 160.000 feriti. Tra queste vittime, una porzione consistente sono donne e bambini: si stimano oltre 18.000 bambini vittime (uccisi) o feriti, secondo fonti UNICEF e sanitarie locali. Le strutture sanitarie di Gaza sono profondamente compromesse: molti ospedali e infrastrutture chiave sono danneggiate, farmaci e materiali medicali sono scarsi.

L’attacco del 7 ottobre non può essere giustificato: è stato un massacro, un’azione terroristica che ha colpito in modo vigliacco civili, donne e bambini. Ma la risposta che è seguita, pur comprensibile nell’indignazione, è stata sproporzionata rispetto alla vita che si voleva proteggere Guarire una ferita con un’altra ferita non è mai la via della pace; e quando la reazione travolge vite innocenti, il debito morale che resta è enorme.

FOTO Tomas Piccinini Consiglio Regionale Veneto 3

Le istituzioni intervengano per fermare la strage di Gaza


Le istituzioni, nazionali e internazionali, ma anche locali, ognuno per le proprie competenze, devono usare tutti i mezzi diplomatici e umanitari per porre un freno a questa escalation. Serve garantire accesso sicuro per gli aiuti, protezione per i civili, soprattutto i bambini, e rispetto rigoroso del diritto internazionale. Nessuno può essere privato dei diritti umani fondamentali per il credo religioso, per la nazionalità, per l’appartenenza politica.
A chiunque si chieda cosa significhi proteggere il valore della vita mi sento di dire: non possiamo restare spettatori. Servono impegno morale e azione concreta. Perché credo fermamente che l’umanità si misuri nei momenti in cui si difendono i più deboli.

*consigliere regionale veronese di Veneta Autonomia