L’organizzazione chiede la restituzione dei beni sottratti ai popoli indigeni durante la colonizzazione

Colonialism Reparation chiede ai paesi europei la restituzione “di tutti i tesori saccheggiati dagli ex colonizzatorii come primo passo nella direzione della Riparazione dei danni del colonialismo, smettendo di ostacolare un passaggio inevitabile dell’evoluzione umana.

A seguito dell’annuncio che il Governo dei Paesi Bassi vuole rimediare a un’ingiustizia restituendo i beni culturali rubati durante il periodo coloniale ai paesi di origine nel 2022 l’Agenzia per il patrimonio culturale dei Paesi Bassi pubblicava le linee guida per i beni culturali provenienti da un contesto coloniale con la restituzione il 10 luglio 2023 di 472 oggetti all’Indonesia e di 6 oggetti allo Sri Lanka, il 20 settembre 2024 di 288 oggetti all’Indonesia e il 21 giugno 2025 di 119 “Bronzi del Benin” alla Nigeria.

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A seguito della dichiarazione congiunta sulla restituzione dei “Bronzi del Benin” il 21 dicembre 2022 la Germania restituiva i primi 22 oggetti alla Nigeria, l’11 giugno 2023 restituiva i resti di più di 100 antenati Māori e Moriori alla Nuova Zelanda, mentre per settembre 2025 è annunciata una “prima ondata” di restituzione del patrimonio culturale del Camerun anche se continua a mancare un piano d’azione globale da parte del Governo federale.

A seguito dell’approvazione della legge sulla restituzione e il ritorno dei beni legati alla colonizzazione appartenenti alle collezioni museali federali del Belgio nel luglio 2022 il Museo reale dell’Africa centrale di Tervuren avviava il progetto PROCHE (Recherches de PROvenance sur la Collection ethnographique – Herkomstonderzoek op de Ethografische collectie) che permette ora la consultazione on-line dell’inventario di circa 84.000 oggetti di origine principalmente congolese presenti attualmente nelle collezioni del museo in vista della loro restituzione.

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Continua poi a crescere la pressione per il rimpatrio dei resti e la restituzione definitiva di tutti i tesori saccheggiati dagli ex colonizzatori con richieste da Algeria, Angola, Brasile, Capo Verde, Cile, Cina, Colombia, Egitto, Etiopia, Guinea, India, Iran, Mozambico, Nigeria, Nuova Zelanda, Sri Lanka, Sudafrica, Zimbabwe, Unione Africana e Nazioni Unite.

Con quanto sta accadendo persino la Francia, che finora nonostante le promesse ha restituito solo qualcuno delle decine di migliaia di tesori saccheggiati, potrebbe essere costretta all’approvazione di una legge quadro che consenta le restituzioni definitive, mentre il Regno Unito resiste ad oltranza, nonostante le enormi responsabilità, negando le evidenze e restando sordi

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Colonialism Reparation chiede il rimpatrio dei resti e la restituzione definitiva di tutti i tesori saccheggiati dagli ex colonizzatori (Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Belgio, Italia, ecc.) come primo passo nella direzione della Riparazione dei danni del colonialismo, smettendo di ostacolare un passaggio inevitabile dell’evoluzione umana.

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