( g.d.) Marine Le Pen, leader del Rassemblement National, inaugura la nuova linea politica: né destra né sinistra, ma per la Francia.
La sua scelta è stata comunicata ieri durante una trasmissione televisiva sulle elezioni presidenziali del 2027. I sondaggi la danno come favorita a succedere a Macron.
Sempre che la magistratura le permetta di candidarsi. Com’è noto Marine Le Pen è stata condannata per una questione speciosa di utilizzo dei fondi europei del suo partito. Condanna che prevede anche l’ineleggibilità. L’appello è in corso. Nel caso l’ineleggibilità fosse confermata quale pena accessoria sarebbe un grave vulnus per la democrazia.

La categorie ‘destra e sinistra’ sono nate in Francia con la Rivoluzione del 1789. Ed è stato proprio un francese, il filosofo Alain de Benoist, il primo a dichiararle superate’, inadeguate a rappresentare la società di oggi, profondamente cambiata dopo la caduta del muro di Berlino e i nuovi assetti politici ed economici del mondo.
Ingessata su questi due paradigmi vecchi più di 2 secoli la politica non riesce più a rappresentare le idee e le istanze dei cittadini. La dimostrazione è che sono in continuo aumento i cittadini che non vanno più a votare perché non si sentono più rappresentati da partiti che s’inquadrano in questi due paradigmi superati.
La scelta di Marine
Marine Le Pen nell’illustrare la nuova linea ha spiegato che non ha più senso dichiararsi di destra o dei sinistra visto che lei, per esempio, sulla sicurezza e sull’immigrazione ha posizioni di destra, ma sul sociale ha posizioni di sinistra.
Che senso ha allora continuare a dividersi quando ormai sono le risposte alle varie problematiche che ci pone la realtà, come, tanto per parlare di qualcosa che tocca un po’ tutti, la guerra o il riarmo, che qualificano le posizioni politiche?
