A duecento anni dalla scomparsa di Antonio Salieri, la sua città natale lo celebra con il ritorno sul palcoscenico di una delle sue opere più mature: Falstaff ossia Le tre burle. L’appuntamento è per martedì 7 ottobre al Teatro Salieri, dove Fondazione Arena di Verona proporrà l’opera buffa in una nuova produzione scenica basata sull’edizione critica curata da Ricordi, con la direzione del maestro Francesco Ommassini.
La serata rappresenta il culmine delle celebrazioni del bicentenario, inserite nel Programma regionale per i Grandi Eventi della Regione Veneto, e coincide con l’avvio dell’Edizione Nazionale delle opere di Salieri, istituita dal Ministero della Cultura per valorizzare e diffondere a livello internazionale l’intero catalogo del compositore.
Un progetto di riscoperta
Curata da Elena Biggi Parodi, docente di Storia e Storiografia della Musica e presidente del Comitato scientifico internazionale, l’Edizione Nazionale prevede un vasto lavoro pluriennale di ricerca, studio e pubblicazione critica. L’iniziativa, sostenuta da un team di studiosi italiani e stranieri, intende restituire a Salieri il ruolo che gli spetta nella storia della musica europea.
Proprio con Falstaff, realizzato nel 1799 per il Teatro di Porta Carinzia a Vienna su libretto di Carlo Prospero Defranceschi, Fondazione Arena ha inaugurato la stagione lirica 2025. Opera di grande modernità, capace di condensare l’umorismo shakespeariano in un intreccio brillante e musicale, sarà ora presentata al pubblico veronese con un cast interamente italiano: protagonista Giulio Mastrototaro, affiancato da Laura Verrecchia, Michele Patti, Romano Dal Zovo, Eleonora Bellocci, Manuel Amati e Barbara Massaro.
Un allestimento speciale per Legnago
Lo spettacolo porta la firma registica di Paolo Valerio, ripreso da Giulia Bonghi, con scene e projection design di Ezio Antonelli e luci di Claudio Schmid. In scena anche il Coro di Fondazione Arena, preparato da Roberto Gabbiani, e i tecnici areniani, impegnati nell’adattamento di un allestimento complesso alle dimensioni del Teatro Salieri.
«Promuoviamo ponti culturali con l’estero, ma la prima progettualità è con il territorio veronese – ha sottolineato Stefano Trespidi, Vicedirettore Artistico di Fondazione Arena –. Portare un’opera di queste dimensioni a Legnago significa affrontare un lavoro tecnico e artistico enorme, reso possibile dalle nostre maestranze».
Il sostegno delle istituzioni
Durante la conferenza stampa sono giunti i saluti del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha ricordato l’inserimento delle celebrazioni salieriane tra i Grandi Eventi regionali: «Salieri è una gloria internazionale. Conoscerlo significa comprendere aspetti sociali e culturali dell’intera Europa».
Per il Comune di Legnago è intervenuto l’assessore alla Cultura Gianluca Cavedo, che ha sottolineato l’impegno delle scuole locali nel riscoprire il compositore: «Troppo spesso è poco conosciuto dai suoi stessi concittadini, nonostante sia stato maestro di giganti come Beethoven, Schubert e Liszt».
Il direttore artistico del Teatro Salieri, Marco Vinco, ha espresso gratitudine verso Fondazione Arena per la collaborazione: «Questo Falstaff rappresenta il coronamento di un anno di eventi che hanno acceso una nuova luce sulla figura del nostro illustre concittadino».
Una figura chiave della musica europea
Nato a Legnago nel 1750, Salieri fu allievo a Vienna di Florian Leopold Gassmann e divenne in seguito Hofkapellmeister dell’Impero asburgico. Compose opere, sinfonie, concerti, musica sacra e profana, conquistando un ruolo centrale nella vita musicale della capitale. Fu anche un apprezzato insegnante: tra i suoi allievi figurano Beethoven, Schubert, Liszt e Czerny.
La rivalità con Mozart, alimentata da leggende e trasposizioni artistiche come il film Amadeus di Miloš Forman, ha spesso offuscato il suo valore di compositore e didatta. Con le celebrazioni del bicentenario e l’avvio dell’Edizione Nazionale, la sua figura torna oggi a essere riletta con rinnovata attenzione critica.
