A convegno a Verona il 10 ottobre alla Camera di Commercio
«Entro 10 anni la provincia di Verona perderà oltre 26.000 lavoratori attivi, pari al 4,4%, mentre entro il 2029 usciranno dal mercato del lavoro circa 291.000 lavoratori in Veneto per raggiunti limiti d’età. La difficoltà nel reperire manodopera qualificata e l’erosione delle competenze artigiane rischiano di indebolire l’intero tessuto produttivo. Una crisi che può essere arginata anche grazie al commercialista: figura sempre più strategica per accompagnare le aziende nel percorso previsto dal nuovo Codice della crisi d’impresa, contribuendo a salvare posti di lavoro e know-how senza perdita di valore. Perché le procedure fallimentari non sono l’unica via d’uscita».
Nelle parole di Giovanna Florio, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti (Anc) di Verona, il focus del convegno nazionale «Il commercialista: una figura professionale e sociale» che si terrà venerdì 10 ottobre dalle 9 nella sala conferenze della Camera di Commercio di Verona. Una giornata in cui verranno messe a fuoco strategie, appunto, di prevenzione e risanamento delle imprese. E in cui il commercialista sarà protagonista anche in chiave sociale: nel ruolo di garante, cioè, attraverso la gestione fiscale e contabile, anche degli enti di Terzo Settore impegnati a districarsi nella giungla della normativa per una corretta iscrizione al Runts, il Registro Unico Nazionale.
Secondo i dati della Cgia di Mestre, a preoccupare nella provincia scaligera, in particolare, è il calo del numero di artigiani. Secondo i dati aggiornati a gennaio 2025, infatti, le imprese artigiane attive nella provincia di Verona sono 23.278, con una contrazione di 1.408 unità (-5,1%) nel biennio 2023-2024, in linea con la media regionale veneta.
La preoccupazione dei commercialisti
Per Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, «la perdita di imprese artigiane è un fenomeno strutturale che richiede interventi mirati. Bisogna agire su formazione tecnica, credito agevolato, digitalizzazione e politiche fiscali che favoriscano la continuità imprenditoriale e l’inserimento delle nuove generazioni. L’artigianato è un presidio economico e sociale dei territori: non possiamo permetterci di lasciarlo arretrare».
IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO. Ad aprire i lavori saranno tra gli altri Damiano Tommasi (sindaco di Verona), Don Nicola Moratello (Economo Diocesi di Verona), e Daniele Mariani (direttore Agenzia Entrate Direzione Provinciale di Verona).
Seguirà la tavola rotonda «Una professione dall’alto profilo, riferimento autorevole per il sistema Paese», moderata dal giornalista Rai Alessandro Sansoni. Protagonisti, tra gli altri, il presidente nazionale di Anc Marco Cuchel, i componenti delle Commissioni Finanze, Attività produttive e Lavoro della Camera dei Deputati Andrea De Bertoldi, Alberto Luigi Gusmeroli e Chiara Gribaudo, oltre a Mario Turco, componente della commissione Finanze del Senato.
Il nuovo codice della crisi d’impresa sarà al centro della seconda parte della mattinata, che vedrà confrontarsi tra gli altri, Monica Attanasio, presidente della Seconda Sezione civile del tribunale di Verona, Marcella Caradonna, presidente Odcec Milano, e Massimiliano Tasini, docente di Diritto Penale dell’economia all’Università di Padova.
Pomeriggio all’insegna della riforma del Terzo Settore tra sfide e opportunità con gli interventi di Luisa Ceni, assessora ai servizi Sociali del Comune di Verona, Elena D’Alessandro, giurista del CSV, centri Servizi per il Volontariato di Verona, e Caterina Polla di Fondazione San Zeno.
In chiusura, relazione tecnica sull’impatto fiscale della pre-autorizzazione UE con Ernesto Gatto, commercialista Odcec Palermo.
La partecipazione al convegno è gratuita, previa iscrizione da effettuarsi sul sito ancnazionale.it. L’evento è accreditato per la FPC degli iscritti all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (8 crediti di cui 2 speciali). È stato richiesto l’accreditamento per la FPC degli iscritti all’Ordine dei Consulenti del Lavoro.
