All’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona è ufficialmente iniziata una nuova era per la cardiochirurgia: al Polo chirurgico di Borgo Trento è stato avviato il programma di cardiochirurgia robotica mininvasiva, una delle tecniche più avanzate nel panorama medico internazionale.

L’intervento, eseguito con il sistema robotico Da Vinci, consente di effettuare un bypass coronarico senza aprire lo sterno, riducendo in modo significativo il trauma chirurgico e i tempi di recupero del paziente. La metodica, nata alla fine degli anni Novanta e perfezionata negli ultimi anni, è oggi applicata solo in quattro centri in Italia: Roma, Bergamo, Brescia e, da giugno, Verona – prima struttura del Veneto ad averla introdotta.

Il progetto è guidato dal prof. Giovanni Battista Luciani, direttore dell’UOC Cardiochirurgia, e rientra nel programma di innovazione tecnologica che vede l’AOUI di Verona dotata di cinque piattaforme robotiche già operative in numerose specialità (Urologia, Ginecologia, Chirurgia toracica e addominale, Otorinolaringoiatria e Chirurgia pediatrica).

Il primo intervento di cardiochirurgia robotica è stato eseguito a giugno su un paziente di Rovigo ed è perfettamente riuscito. Entro ottobre saranno quattro gli interventi completati. Si tratta di una procedura di rivascolarizzazione miocardica a cuore battente, che può essere completata, se necessario, con un approccio ibrido tramite angioplastica e posizionamento di stent.

Come funziona l’intervento

Il bypass robotico viene eseguito attraverso piccole incisioni di 5-8 millimetri tra gli spazi intercostali, evitando l’apertura della gabbia toracica. Il cardiochirurgo, alla console, controlla i bracci robotici dotati di strumenti miniaturizzati e di una telecamera ad alta definizione. In sala operatoria operano due cardiochirurghi – uno al tavolo e uno alla console – insieme a un cardioanestesista e a un’équipe infermieristica specializzata.

Questa metodica è indicata soprattutto per pazienti con elevato rischio operatorio (obesità, diabete, patologie respiratorie croniche) e garantisce minor dolore, riduzione delle complicanze post-operatorie, recupero più rapido e risultati estetici superiori rispetto alla chirurgia tradizionale.

«Oggi presentiamo il primo intervento di cardiochirurgia robotica in Veneto», ha dichiarato Callisto Marco Bravi, direttore generale dell’AOUI di Verona. «Abbiamo già trattato due pazienti, entrambi dimessi e in riabilitazione. In Azienda contiamo cinque robot e un personale altamente qualificato: la nostra priorità resta ridurre l’invasività e migliorare il benessere del paziente».

Il prof. Luciani, direttore della Cardiochirurgia, ha sottolineato come «la robotica rappresenti una grande innovazione per il cuore, dove l’apertura dello sterno è sempre stata una costante. Con questa tecnologia possiamo eseguire interventi a cuore battente e guardiamo già alla prospettiva della chirurgia valvolare robotica, in particolare sulla mitrale, la tricuspide e l’aortica».

Il prof. Leonardo Gottin, direttore della Terapia intensiva cardio-toraco-polmonare, ha evidenziato che «la minore invasività riduce le complicanze respiratorie e accelera il decorso post-operatorio. Gli anestesisti sono coinvolti fin dall’inizio e formati per gestire interventi così complessi».

Il dott. Vincenzo Giambruno, cardiochirurgo certificato all’uso del sistema Da Vinci, ha infine spiegato che «ogni procedura è preceduta da un’accurata pianificazione e da un allestimento specifico della sala. La formazione continua del personale è fondamentale, perché l’intervento è video assistito e tutto il team può seguirlo in tempo reale in alta definizione».

L’équipe robotica

La squadra che ha realizzato gli interventi è composta dal dott. Vincenzo Giambruno e dalla dott.ssa Ilaria Franzese, cardiochirurghi, con Massimo Mancini come infermiere strumentista e il dott. Enrico Mattiello come cardioanestesista.

Con l’introduzione della cardiochirurgia robotica, Verona si conferma così centro d’eccellenza nel panorama nazionale, capace di unire tecnologia, competenza e visione innovativa al servizio della salute dei pazienti.