Si è concluso ieri pomeriggio, con la firma della fusione inversa di Amiavr in AMIA Verona, l’ultimo atto del complesso percorso che ha riportato la municipalizzata interamente sotto il controllo del Comune di Verona. L’operazione, sottoscritta nello studio del notaio Cristiano Casalini, sancisce la definitiva confluenza della newco – costituita nel dicembre 2022 per accompagnare il processo di internalizzazione – all’interno della società originaria. Da oggi, quindi, il Comune di Verona è l’unico azionista di AMIA.

L’iter, articolato e sviluppato senza ritardi rispetto al cronoprogramma, ha avuto una prima tappa decisiva nel novembre 2023, quando Amiavr ha acquisito AMIA da Agsm-Aim. A supporto del percorso di riorganizzazione, nel corso del 2023 è stato elaborato e approvato il Piano d’Ambito di Bacino – il documento di programmazione per la gestione dei rifiuti urbani – che ha definito obiettivi e modalità operative per la città di Verona.

Sulla base di tale quadro programmatico, AMIA ha predisposto la propria offerta, poi approvata dal Consiglio comunale, fino al passaggio cruciale del 18 dicembre 2024, quando sono stati firmati i nuovi contratti di servizio per la Gestione Ambientale e per la Gestione del Verde pubblico. Gli accordi, della durata rispettivamente di 15 e 5 anni, sostituiscono i precedenti contratti risalenti al 1999 e muovono complessivamente risorse per circa un miliardo di euro.

Si tratta di strumenti che garantiscono stabilità economico-finanziaria e permettono una pianificazione aziendale di lungo periodo. Le due sottoscrizioni hanno inoltre risolto la clausola sospensiva legata alla precedente cessione da Agsm, rendendo possibile la chiusura dell’intera operazione.

Con la fusione inversa firmata ieri, Amiavr cessa dunque di esistere e AMIA Verona torna a pieno titolo società in housedel Comune.
“È un passaggio formale – viene sottolineato da AMIA – che conclude un percorso complesso ma gestito con professionalità, competenza e nei tempi previsti.”

Dal punto di vista operativo, non vi saranno cambiamenti sostanziali. Il vero punto di svolta era già stato raggiunto con la firma dei contratti di servizio: quello per la gestione dei rifiuti consente oggi di pianificare strategie mirate all’aumento della raccolta differenziata, mentre quello per la cura del verde pubblico offre una nuova impostazione gestionale, superando la logica dell’intervento emergenziale a favore di una manutenzione programmata e sostenibile.