Il bilancio degli incidenti stradali nel Veronese nel 2024 mostra un leggero miglioramento sul fronte della mortalità, ma il quadro generale resta critico. Secondo il report annuale ACI-Istat, nella provincia di Verona si sono registrati 2.878 incidenti, con 60 vittime e 3.775 feriti. Rispetto al 2023, il numero complessivo di sinistri è rimasto pressoché invariato – appena sei in meno – ma si contano quattro morti in meno sulle strade.

Verona e la provincia: i numeri nel dettaglio

Il capoluogo concentra la maggior parte dei sinistri, con 1.230 incidenti1.515 feriti e 13 vittime, due in meno rispetto all’anno precedente. A seguire, Pescantina e Valeggio sul Mincio registrano entrambe cinque decessi, un dato particolarmente significativo se rapportato alle dimensioni dei due comuni.
Nei centri più popolosi, Villafranca chiude l’anno con 101 incidenti (dieci in meno rispetto al 2023), mentre Legnago, con 94 sinistri, conta due vittime e 132 feriti.
Performance positiva per San Giovanni Lupatoto, dove non si sono registrati decessi.

Le cause: distrazione e segnaletica ignorata

La distrazione alla guida rimane la causa principale degli incidenti, responsabile del 25,7% dei casi, percentuale che sale al 32,5% nei sinistri mortali. Seguono il mancato rispetto della segnaletica (31,3%) e la velocità eccessiva (11,5%, che raggiunge il 18,6% nei casi con esiti fatali).
Nei sinistri che coinvolgono pedoni, in oltre il 60% dei casi la responsabilità non è loro.

Due ruote sempre più a rischio

Motociclisti e ciclisti restano le categorie più vulnerabili: 25 delle 60 vittime viaggiavano su due ruote motorizzate, mentre sei erano in bicicletta e cinque pedoni. Nessun decesso invece tra gli utenti dei monopattini elettrici, anche se nel 2024 si sono verificati 96 incidenti con 92 feriti.
A livello nazionale, cresce la mortalità tra i conducenti di biciclette elettriche (+66,7%), mentre diminuisce per le bici tradizionali (-19,1%) e per i pedoni (-3,1%).

Dove si muore di più

Le strade urbane sono teatro della maggior parte dei sinistri (1.756 incidenti, 21 morti e 2.139 feriti), ma i tragitti più pericolosi restano le provinciali, regionali e statali fuori dai centri abitati, con un tasso di mortalità di 53,28: 26 vittime e 717 feriti su 488 incidenti.
In condizioni di pioggia, la mortalità nel Veronese sale fino al 30,77 per mille incidenti, contro una media nazionale del 17,5.

Un trend in calo, ma ancora lontano dalla sicurezza

Sul piano nazionale, nel 2024 si sono verificati 173.364 incidenti con lesioni a persone (+4,1% rispetto al 2023), con 3.030 morti (-0,3%) e 233.853 feriti (+4,1%). Il Veneto è la regione che registra la maggiore diminuzione di decessi in valore assoluto, con 40 vittime in meno rispetto all’anno precedente.

Cuomo (ACI Verona): “Serve un cambio culturale sull’uso dello smartphone”

I dati indicano un calo della mortalità, ma la strada è ancora lunga”, osserva Riccardo Cuomo, direttore di ACI Verona. “Gli utenti deboli della strada, in particolare motociclisti e ciclisti, rappresentano oltre la metà delle vittime. L’uso dello smartphone alla guida resta un problema gravissimo: non si tratta solo di telefonare, ma soprattutto di leggere o rispondere a messaggi e mail mentre si guida”.

Cuomo sottolinea infine il ruolo della prevenzione: “Sui giovani stiamo lavorando bene in sinergia con le forze dell’ordine e altre associazioni, ma serve ora coinvolgere anche la fascia over 35, dove si riscontra ancora troppa superficialità nei comportamenti alla guida”.