Dal 26 ottobre al 2 novembre la prima veronese dell’esordio operistico del compositore lucchese, con la direzione di Alessandro Cadario e la regia di Pier Francesco Maestrini

Per la prima volta al Teatro Filarmonico di Verona, dal 26 ottobre al 2 novembre, approda Le Villi, il debutto operistico di Giacomo Puccini: un’opera giovanile e affascinante, sospesa tra mito e realtà, tra la musicalità del melodramma italiano e le suggestioni nordiche della Scapigliatura. Quattro le recite in programma (26 e 29 ottobre, 31 ottobre e 2 novembre), con un cast di giovani interpreti di rilievo internazionale diretti da Alessandro Cadario e la regia di Pier Francesco Maestrini.

Protagonisti sul palco saranno il soprano Sara Cortolezzis nel ruolo di Anna, il tenore Galeano Salas nei panni dell’amato infedele Roberto e il baritono Gezim Myshketa come Guglielmo. L’allestimento, firmato dal Teatro Regio di Torino, si avvale delle scene di Juan Guillermo Nova, dei costumi di Luca Dall’Alpi, delle luci di Bruno Ciulli e dei movimenti coreografici curati da Michele Cosentino. A completare il quadro, l’Orchestra e il Coro di Fondazione Arena – preparato da Roberto Gabbiani – chiamati a dar voce al lirismo e al respiro sinfonico della partitura.

Un capolavoro giovanile tra due mondi

Scritta nel 1883 da un venticinquenne Puccini su libretto di Ferdinando Fontana, Le Villi nacque per un concorso dell’editore Sonzogno, che tuttavia non vinse. L’opera, tratta da un racconto di Alphonse Karr e ispirata al mito delle fanciulle-fate vendicatrici del folklore slavo, venne rappresentata per la prima volta al Teatro Dal Verme di Milano nel 1884. Fu il trampolino di lancio per il giovane compositore lucchese, che da lì a poco avrebbe firmato un contratto con l’editore Ricordi, segnando l’inizio di una carriera destinata a lasciare un segno profondo nella storia della musica.

Opera di confine, Le Villi si muove tra la tradizione italiana e le suggestioni mitiche e wagneriane del Nord Europa. In essa convivono la forza melodica del melodramma e la raffinatezza orchestrale di una scrittura già matura, in cui si avvertono le influenze della Scapigliatura milanese, terreno fertile per la sperimentazione e l’ibridazione dei linguaggi artistici.

Tradimento e rimorso: la visione di Maestrini

Nel suo allestimento, Pier Francesco Maestrini legge Le Villi come una storia sospesa tra realtà e sogno, in cui il tradimento e il rimorso — temi centrali nella poetica pucciniana — assumono la forma di un castigo soprannaturale. «Nel Puccini giovane – spiega il regista – il rimorso non è soltanto un tormento interiore, ma prende corpo, si fa strumento punitivo, incarnandosi nelle Villi, spiriti che vendicano ogni promessa tradita».

L’impianto visivo, creato con Juan Guillermo Nova, Luca Dall’Alpi e Michele Cosentino, ricrea le atmosfere della fine dell’Ottocento, intrecciando suggestioni scapigliate e simboliste con un linguaggio visivo moderno e onirico, che rievoca le inquietudini di un’epoca in bilico tra romanticismo e psicanalisi nascente.

L’appuntamento inaugura la Stagione Lirica 2025 di Fondazione Arena, che propone al Filarmonico titoli rari e nuove produzioni. Alla rappresentazione si affiancano anche momenti di approfondimento e iniziative dedicate ai giovani.

Giovedì 23 ottobre alle 18, nella Sala Veranda dell’Accademia Filarmonica, il musicologo Fabio Sartorelli presenterà l’opera al pubblico in un incontro gratuito.
Venerdì 24 ottobre alle ore 16, la prova generale sarà aperta agli studenti, preceduta da una presentazione introduttiva alle 14.30.

Per il progetto Arena Young, le scuole potranno inoltre partecipare agli incontri Preludio un’ora prima degli spettacoli del 29 e 31 ottobre, nella Sala Maffeiana, per conoscere trama, personaggi e contesto storico dell’opera.

Informazioni e biglietteria

I biglietti per Le Villi sono disponibili sul sito www.arena.it e presso le biglietterie di via Dietro Anfiteatro e via Roma.
Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa Fondazione Arena di Verona (ufficio.stampa@arenadiverona.it – tel. 045 8051861).