Ma gli stipendi sono fermi e la cassa integrazione aumenta

Il fiore all’occhiello del governo Meloni è che nei primi 3 anni l’occupazione è cresciuta di 1 milione di unità, raggiungendo il record, a luglio, di 24,2 milioni. Merito soprattutto degli imprenditori.

A rovinare la festa l’aumento di quante aziende hanno dovuto ricorrere alla Cassa Integrazione Guadagni ( Cig) che nei primi 6 mesi del 2025 sono state il 22% in più del 2024 per un totale di 305,5 milioni di ore. Un segnale allarmante che significa difficoltà per alcuni settori, come l’automotive, con un aumento della Cig del 85,8%, delle imprese metallurgiche ( +56,7%), delle meccaniche (+12,5%)  e del calzaturiero (+144,3%) che tutte assieme costituiscono il 55% del totale.I dati sono forniti da uno studio della Cgia di Mestre.

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Ma i lavoratori sono pagati meno della media europea

Altro dato negativo è che le retribuzioni rimangono ferme, sotto la media europea e molti, specie i giovani lavoratori, sono costretti ad appoggiarsi alle famiglie d’origine.

La provincia più colpita dalla Cid è quella di Campobasso con un aumento della Cig del 1.255%. Quindi Cuneo (+347%), Asti (+289%) e Potenza (+280%). Il Piemonte è una delle regioni più colpite a causa della crisi dell’automotive.

Il Veneto con un aumento del 9,2% è una delle regioni che stanno meglio.

La provincia di Verona ha addirittura una diminuzione dello 0,4% dei ricorsi alla Cassa Integrazione.